Marco Granelli

55esima Giornata della Pace: una riflessione sulle parole di Papa Francesco

1 gennaio 2022, 55esima Giornata della Pace: chiare come sempre le parole di Papa Francesco. In ogni epoca, la pace è insieme dono dall’alto e frutto di impegno condiviso. Propone tre vie per la costruzione della pace duratura: il dialogo tra le generazioni, giovani e anziani, per progetti condivisi; l’educazione come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo; il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana. Sono appello ad agire con coraggio e creatività.

  1.  DIALOGO FRA GENERAZIONI: dialogare significa ascoltarsi, confrontarsi, accordarsi e camminare insieme. Giovani e Anziani, radici e cambiamento, responsabilità di un legame inevitabile e di corresponsabilità. L’ambiente stesso è un “prestito” che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva. Domandiamoci quanto nelle nostre scelte di ogni giorno riconosciamo questo prestito e quanto prestiamo alle nuove generazioni: quanti alberi, quanti comportamenti per non aumentare inquinamento e calore che porta cambiamenti climatici irreversibili. Dobbiamo ripensare le scelte di ciascuno ogni giorno, se usare l’auto o la bici o l’autobus. E come istituzioni dobbiamo pensare a questo quando facciamo regole ed eccezioni (le regole della mobilità) e quando progettiamo le città e i quartieri (strade, piazze, ciclabili e marciapiedi, zone 30 e parchi), e quando decidiamo gli investimenti (i milioni di € per metropolitane e metrotranvie e bus elettrici e ciclabili, nelle leggi di bilancio e nei PTO (Piano triennali opere pubbliche del Comune).
  2. ISTRUZIONE ED EDUCAZIONE motori della pace. I bilanci per istruzione ed educazione continuano a diminuire e invece aumentano le spese per le armi. Bisogna invertire subito questa curva. Serve un patto educativo. Anche nella nostra città e nel nostro Paese serve avere un piano strategico finanziato stabilmente per l’adolescenza, per servizi e risorse per non lasciare gli adolescenti soli (come abbiamo fatto con la pandemia), per non lasciare sole famiglie e scuola a gestire l’adolescenza, evitando poi di gridare allo scandalo quando vediamo le conseguenze nella sicurezza, nelle patologie psichiche, nelle difficoltà nel lavoro. Non possiamo pensare che i servizi e i progetti per gli adolescenti siano spot e legati a finanziamenti occasionali, come purtroppo è ancora a Milano, in Lombardia e in Italia. E dobbiamo dare la mobilità gratuita per gli adolescenti e giovani, che scelgano così la mobilità sostenibile.
  3. PROMUOVERE E ASSICURARE IL LAVORO. Il lavoro è la base su cui costruire giustizia e solidarietà. Dobbiamo unire le idee e gli sforzi per creare le condizioni e inventare soluzioni, affinché ogni essere umano in età lavorativa abbia la possibilità, con il proprio lavoro, di contribuire alla vita della famiglia e della società. Vanno stimolate e sostenute le iniziative che al rispetto dei diritti umani, sollecitano le imprese al rispetto dei diritti umani di lavoratrici e lavoratori, sensibilizzando istituzioni, consumatori, società civile, realtà imprenditoriali.

Parole chiave per chi è nelle istituzioni, e per tutti. Gennaio mese della pace ci faccia progredire su queste cose, con scelte concrete.