Oggi sono stato in Prefettura ad un incontro con una delegazione di rappresentanti dei taxisti milanesi che avevano chiesto a Comune, Regione e Prefettura informazioni e provvedimenti a tutela del servizio taxi rispetto all’emergenza coronavirus. Al termine come Comune abbiamo scritto subito a Regione Lombardia chiedendo alcune urgenti interventi di modifica temporanea del Regolamento taxi per contrastare l’emergenza coronavirus. Dal primo momento infatti come Comune avevamo auspicato un incontro con tutte le autorità a partire da quelle sanitarie.
Oggi in Prefettura c’era Regione Lombardia e ATS Milano. ATS ha dato indicazioni chiare rispetto all’obiettivo di prevenire il contagio e tutelare i lavoratori e tutta la comunità: mantenere la distanza tra le persone, lavarsi spesso e in modo adeguato le mani, pulire spesso le superfici interne dei taxi dove le persone pongono le mani con candeggina o alcol. Così le rappresentanze potranno riferire ai taxisti queste informazioni e fare in modo che il servizio taxi possa svolgersi nelle migliori condizioni. Ma non basta questo: noi crediamo che in questa fase di emergenza, dove con il DPCM di ieri le autorità hanno chiuso molte attività, limitando la mobilità a chi deve svolgere lavori e servizi essenziali, si possa prevedere delle deroghe al Regolamento per fare in modo che il servizio possa aiutare a trasportare le persone che operano per servizi essenziali, con misure di tutela dei taxisti e dei cittadini trasportati.
Abbiamo quindi proposto a Regione, ente che ha la competenza sul servizio taxi e che come previsto dal DPCM del Governo può fare ordinanza sul trasporto pubblico, alcune proposte da inserire nell’ordinanza, a partire dalle indicazioni dell’ATS fornite oggi: 1. esporre nel taxi un cartello con le raccomandazioni su come comportarsi per contrastare la diffusione del coronavirus, compreso l’invito a non parlare al conducente per evitare di favorire il contagio; 2. limitare la presenza in taxi a solo due clienti per corsa, così che nessuno possa sedersi davanti, troppo vicino al conducente, e che dietro possano stare distanti; 3. prevedere che eventuali clienti affetti da evidenti sintomi di malattie influenzali possano salire sul taxi solo con mascherina protettiva. Auspichiamo che ora queste indicazioni rientrino nell’ordinanza regionale prevista dal DPCM e che quanto prima si possano utilizzare. Sono certo che in questo modo il servizio taxi possa svolgere anche in questa fase il suo prezioso servizio per garantire la mobilità di chi deve svolgere servizi essenziali, e sono altrettanto certo che tutti i taxisti seguiranno, come già molti stanno facendo, le misure igieniche raccomandate dalle autorità sanitarie, come la pulizia delle mani e delle parti del taxi a contatto con le persone.
Noi come Comune di Milano cercheremo di favorire questo, consapevoli che nei prossimi giorni tutti dovranno stare il più possibile a casa, ma che chi deve muoversi per garantire i servizi essenziali possa farlo nelle migliori condizioni, garantendo le massime tutele ai taxisti che per lavoro e servizio si mettono a disposizione della città.