Documento aggiornato al 25 gennaio 2017
Caratteristiche dell’inquinamento dell’aria a Milano
L’inquinamento dell’aria è un problema molto serio perché provoca danni certi alla salute delle persone, unanimemente riconosciuti a partire dall’OMS. L’intera pianura padana per configurazione geografica e per concentrazione dei fattori inquinanti presenta gravi condizioni di inquinamento. In particolare il Comune di Milano ha un elevato inquinamento da PM10 dovuto per il 44,4% dal traffico, dal 25,4% dal riscaldamento, dal 16,9% dalle attività produttive e processi industriali e chimici e per il 13,3% da altri fattori. (QUI i dati Amat a gennaio2017). Le componenti di produzione del PM10 a Milano e in Lombardia sono pubblicate da INEMAR Inventario delle Emissioni Aria realizzato da ARPA Lombardia di Regione Lombardia e sono osservabili sul sito www.inemar.eu
L’Unione Europea indica in 35 il numero massimo di superamenti all’anno del valore limite di 35 microgrammi per mc di PM10 per la protezione della salute umana, limite in vigore dal 1999. QUI si possono leggere i dati relativi ai giorni di superamento del valore limite del PM10 a Milano dal 2002 al 2016. I dati sono raccolti ed elaborati da ARPA Lombardia e pubblicati sul sito arpalombardia.it mentre all’indirizzo www2.arpalombardia.it si possono verificare quotidianamente i dati di inquinamento relativi al proprio Comune.
Se guardiamo cosa è successo in questi anni scopriamo che nel 2016 Milano ha avuto 73 giorni di superamento del valore limite di 35 microgrammi per mc di PM10 (l’Unione europea indica che tale valore possa essere superato al massimo per 35 giorni). Il 2016 quindi è stato il secondo anno migliore dal 2002, quando i giorni di superamento furono 166, peggio dei 68 del 2014 ma meglio degli 81 del 2013. Un singolo anno non fa testo: più significative sono le medie per cinque anni. Tra il 2002 e il 2005 la media annua del numero di giorni di superamento è 151, quasi tutti i giorni del semestre invernale. Tra il 2006 e il 2010 la media scende a 117 giorni di superamento; tra il 2011 e il 2016 la media scende ulteriormente a 94 giorni. In 15 anni si è dimezzato il numero di giorni annui di superamento.
La media annuale della concentrazione di PM10 nel 2016 è stata a Milano di 36 mg/mc, il secondo anno migliore dal 2002, peggio dei 34 del 2014 ma meglio dei 37 del 2013. Anche per questo dato è più significativa la media quinquennale. Tra il 2002 e il 2005 la media è 54 mg/mc; tra il 2006 e il 2010 la media scende a 47; tra il 2011 e il 2016 scende ancora a 40: il 26% in meno in 15 anni, al valore limite di media annuale di concentrazione di PM10 indicato dall’Europa in 40 mg/mc, ma ancora distanti dal limite guida indicato dall’OMS in 20 mg/mc. di media annua.
Milano ha fatto quindi significativi passi in avanti. Ma per contrastare l’inquinamento e migliorare la qualità della vita è necessario mettere in atto sia politiche a medio lungo termine con interventi strutturali, sia misure emergenziali per intervenire nei momenti più acuti: tutte questi provvedimenti potranno essere tanto più efficaci quanto più avranno impatto su territori il più possibile ampi: l’area metropolitana milanese, l’intera regione Lombardia e tutte le altre regioni della pianura Padana.
Politiche di intervento. 1. Misure emergenziali
Per le misure emergenziali Regione Lombardia, ANCI Lombardia, Città metropolitana di Milano e capoluoghi di provincia della Lombardia, hanno siglato a ottobre 2016 un Protocollo che per la prima volta prevede un sistema di coordinamento per attivare misure emergenziali uguali nei tempi e nei provvedimenti per tutta la Regione. Purtroppo la Regione Lombardia non ne ha voluto fare una legge regionale come in Emilia Romagna e così il Protocollo è applicato solo dai Comuni che volontariamente scelgono di adottarlo. A oggi al Protocollo aderiscono tutti i capoluoghi delle province lombarde e 84 Comuni. Per l’area metropolitana milanese aderiscono Milano e altri 14 Comuni: Baranzate, Bresso, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Cormano, Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Legnano, Novate Milanese, Pero, Rho, Segrate, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese. Il protocollo interviene quando si registrano 7 giorni continuativi di superamento nel territorio provinciale del limite dei 50 mg/mc e/o di 70 mg/mc, attivando sia una serie di limitazioni della circolazione dei diesel da Euro 0 a Euro 3 (a Milano sono il 10% dei veicoli ma inquinano per il 33% circa) sia l’abbassamento a 19 gradi del limite del riscaldamento.
QUI il testo del Protocollo e QUI l’Ordinanza sindacale del Comune di Milano applicativa del Protocollo regionale Aria. All’indirizzo www.l15.regione.lombardia.it si può verificare lo stato di attuazione del Protocollo regionale.
Politiche di intervento. 2. Misure strutturali a medio lungo termine: mobilità e riscaldamento
L’obiettivo a medio e lungo termine è gasolio zero a Milano nel sistema dei veicoli e nel riscaldamento. Bisogna quindi promuovere azioni concrete nelle politiche della mobilità e del calore. Milano in questi anni ha lavorato in questo senso: l’introduzione dell’Area C, il potenziamento del trasporto pubblico locale di superficie e della metropolitana, l’aumento delle Zone 30 e aree pedonali hanno cominciato a dare i primi concreti risultati. Questo ci dice che la strada è giusta e bisogna andare avanti con decisione, anche maggiore.
2.1 Misure strutturali. La mobilità
Per le politiche di mobilità ciò significa diminuire nel tempo l’utilizzo dell’auto privata e bloccare realmente i diesel Euro 0, 1, 2, 3 e a breve anche i 4.
Nell’area corrispondente alla Città metropolitana di Milano, secondo i dati AMAT del 2013/2014, vi sono 5,6 milioni di spostamenti ogni giorno. Il 56% in città e il 44% tra Milano e l’esterno del Comune. Il 36% di questi ultimi è con i 32 Comuni di prima cerchia attorno a Milano, il 17% con gli altri Comuni della Città metropolitana, il 33% con il resto della Lombardia di cui una quota significativa proveniente dalla provincia di Monza e Brianza, il 14% da fuori Lombardia.
Negli spostamenti in Milano città il 30% usa l’auto privata (nel 2005 era il 38%), mentre in quelli di scambio tra Milano e i Comuni esterni l’uso dell’auto privata sale al 58% (nel 2005 era il 62%). Il trasporto pubblico è utilizzato in Milano città dal 57% dei cittadini, (era il 51 nel 2005), mentre negli spostamenti di scambio tra Milano e gli altri Comuni esso rappresenta il 37% (era il 34% nel 2005). A Milano il 6% degli spostamenti avviene in bicicletta, mentre nella mobilità di scambio si riduce all’1%. Milano ha oggi un numero ancora elevato di auto per abitante. Nonostante siano passate dalle 63 auto ogni 100 abitanti del 2003 alle 52 del 2013, nel confronto con le altre città europee tale numero è ancora elevato: a Barcellona 38, a Monaco 35, a Parigi 25.
Per quanto riguarda le emissioni di PM10, sono prodotte maggiormente dai veicoli diesel e in particolare da quelli di tecnologia ormai vetusta: i diesel classificati Euro 0, 1, 2, 3 e 4. Insieme, tutti questi veicoli rappresentano a Milano il 26,9% dei veicoli immatricolati e producono il 64,7% delle emissioni prodotte dalla circolazione di tutti i veicoli. Qui il dettaglio dei dati sulle emissioni dei veicoli, differenziati per categorie.
In questo quadro bisogna quindi agire sulla mobilità spostando utenti dall’auto privata a mezzi di mobilità sostenibile e in particolare verso il trasporto pubblico.
QUI la presentazione completa del piano di interventi #FareMilano con le scelte strategiche su diversi temi, QUI le slide del mio intervento in tema di mobilità.
2.1.1 Potenziamento di Area C
Le misure di modifica di Area C deliberate dalla Giunta a novembre 2016 e che entreranno in vigore progressivamente a partire dal 13 febbraio 2017, hanno ormai bloccato totalmente in Area C gli Euro 3 diesel e indicato una progressione tra fine 2017 e fine 2018 per realizzare il blocco totale per i veicoli diesel Euro 4. Così si vuole potenziare l’effetto di Area C, che già in questi anni ha permesso di diminuire del 30% il numero di veicoli che entrano ogni giorno in centro di Milano. QUI la delibera di Giunta n. 1907 del 18 novembre 2016 con le modifiche all’Area C.
2.1.2 Introduzione della Low Emission Zone – LEZ
Per quanto riguarda invece l’intero territorio cittadino e in progressione i centri abitati della Città metropolitana, il Comune sta approvando la definizione di una zona a traffico limitato, la LEZ – Low Emission Zone, cioè una rete di telecamere (ZTL) attorno alla città con la funzione di tutelare il centro abitato dai mezzi per trasporto merci superiori a 12 metri (autotreni e autoarticolati) e dai veicoli maggiormente inquinanti (diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4) bloccando la circolazione in città di questi veicoli in modo progressivo a partire dall’ottobre 2017 fino alla chiusura totale prevista nel 2024. L’operatività sarà infatti graduale con una prima tappa a ottobre 2017, data entro la quale dovrà essere posata la segnaletica, e una seconda a ottobre 2018, data entro la quale dovranno essere istallate le circa 150 telecamere.
Il costo complessivo è di circa 7,5 milioni di euro, di cui 5.481.253,78 provenienti da un finanziamento del Ministero dei Trasporti finalizzato al controllo del traffico approvato con delibera di giunta dell’agosto 2013, e 2 milioni di euro del Comune di Milano come cofinanziamento per una parte dei varchi e delle opere stradali necessarie. QUI alcune slide che descrivono sommariamente il progetto.
La ZTL è ampia come il territorio del centro abitato di Milano, definito secondo quanto previsto dal Codice della strada, e comprende sostanzialmente tutta la città tranne alcuni ampi spazi verdi soprattutto a sud e a est e ovest. Potrà allargarsi ad altri Comuni della Città metropolitana con isole di ZTL con telecamere proprie per ciascun centro abitato, connesse a un unico sistema di governo e regolamentazione. Attualmente questi sono i confini e i varchi (QUI) così come definiti all’11 gennaio 2017 ma ancora in fase di aggiornamento: saranno definiti con la delibera di Giunta di febbraio 2017.
Le regolamentazioni della LEZ sono di tre tipi.
1). La prima riguarda il divieto di circolazione dei mezzi per il trasporto merci superiori a 12 metri di lunghezza (autotreni e autoarticolati) dalle 7.30 alle 21 di ogni giorno. Saranno previste deroghe, probabilmente legate a percorsi, per chi deve consegnare merci necessariamente in altri orari. Questa misura è realizzata per diminuire la congestione in città e tutelare i quartieri.
2). La seconda regolamentazione riguarda i mezzi che trasportano merci pericolose secondo la normativa nazionale e regionale, che dovranno essere autorizzati.
3). La terza regolamentazione riguarda i mezzi a elevate emissioni inquinanti. L’obiettivo è di giungere a tenere fuori dalla città entro il 2024 i veicoli diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4 che insieme costituiscono il 26,9% dei veicoli circolanti a Milano, ma producono il 64,7% delle emissioni prodotte dal totale dei veicoli. Questo obiettivo viene raggiunto con un meccanismo progressivo di tappe annuali che scattano al 15 di ottobre di ogni anno a partire dal 15 ottobre 2017. Si parte dalla situazione attuale dove per legge regionale è vietata la circolazione nel semestre invernale dei veicoli diesel Euro 0, 1, 2 per poi proseguire con regole annualmente sempre più stringenti. Il primo gradino è costituito ad esempio dai veicoli diesel Euro 3 immatricolati persone, non più in commercio dal dicembre 2006, che: da ottobre 2017 non potranno circolare da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 19.30 nel semestre invernale; da ottobre 2018 non potranno circolare da lunedì a domenica dalle 7.30 alle 19.30 nel semestre invernale; da ottobre 2019 non potranno circolare da lunedì a domenica dalle 0.00 alle 24.00 nel semestre invernale; da ottobre 2020 non potranno circolare da lunedì a domenica dalle 0.00 alle 24.00 per tutto l’anno. Il diesel Euro 3 immatricolato merci inizierà questa progressione dal 15 ottobre 2018; il diesel Euro 4 immatricolato persone dal 15 ottobre 2019, mentre l’Euro 4 immatricolato merci inizierà la progressione dal 15 ottobre 2020.
2.1.3 Rinnovo del parco mezzi utilizzati per i servizi pubblici: ATM e AMSA
ATM. Stiamo lavorando al rinnovo degli autobus per eliminare i mezzi diesel inferiori a Euro 5 e introdurre gli autobus elettrici: nel dicembre 2016 ATM ha emesso un bando che permetterà di giungere all’acquisto di bus elettrici (l’obiettivo è di giungere a 42 bus) con un investimento che progressivamente raggiungerà circa 22,5 milioni di euro di cui 15 messi a disposizione dal Governo nel patto per Milano.
AMSA. Nell’aggiornamento del contratto di servizio del Comune di Milano con AMSA per la raccolta rifiuti e pulizia della città si prevede un investimento di AMSA di 28 milioni di euro per rinnovare il parco dei propri 1.290 automezzi, togliendo entro il 2018 i 231 mezzi diesel Euro 3 e riducendo da 126 a 74 gli Euro 4 diesel entro il 2021, aumentando da 351 del 2016 a 406 del 2021 i mezzi alimentati a metano e da 57 a 416 quelli diesel Euro 6.
2.1.4 Sostegno al rinnovo dei mezzi privati per la qualità ambientale
Le misure che stiamo adottando servono a promuovere un minore utilizzo dei veicoli privati in generale e a prediligere quelli non inquinanti favorendo il ricambio dei mezzi o almeno, laddove troppo impegnativo, l’utilizzo dei filtri antiparticolato (FAP). Infatti se i veicoli immatricolati persone con in media un’età tra gli 11 e 16 anni hanno un valore ormai molto basso e quindi l’installazione di un filtro che costa circa 500-1.000 euro risulta poco conveniente, per i veicoli industriali o commerciali immatricolati merci di maggiori dimensioni il filtro diviene competitivo. Per questo il Comune di Milano ha investito 981.800 euro per emettere a settembre 2016 con scadenza 7 novembre 2016 un bando per contributi a fondo perso per le imprese con sede in Lombardia che intendevano apporre i FAP sui propri veicoli diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4. Il bando, la cui graduatoria è stata pubblicata il 9 gennaio 2017, ha permesso di erogare contributi a 130 imprese per 272 veicoli diesel. Sono stati ammessi al bando anche altre 73 imprese per 143 veicoli che, laddove risultassero disponibili altri fondi, potranno anch’esse godere del contributo. Una volta approvato il bilancio preventivo 2017 è infatti volontà del Comune di Milano stanziare altri fondi a questo fine. Desideriamo anche emettere un nuovo bando, sperando che in quest’occasione anche Regione Lombardia metta delle risorse in modo da poter soddisfare molte più imprese e migliorare lo stato dell’aria.
Tutti i materiali relativi al bando FAP possono essere scaricati dal sito www.comune.milano.it
2.1.5 Sviluppo e sostegno del trasporto pubblico
Non basta disincentivare l’utilizzo dell’auto privata, occorre favorire l’utilizzo del trasporto pubblico. Per questo nonostante la difficile situazione economica il Comune di Milano non ha aumentato il costo del biglietto e degli abbonamenti ATM per il 2017 e non ha fatto tagli del servizio, approvando un programma di esercizio per il 2017 che presenta gli stessi km/vettura del 2016: 142 milioni di km/vettura per l’intera rete metropolitana e per tutto l’ambito urbano di autobus, filovie e tram nel Comune di Milano e in 32 Comuni della cintura milanese. E in questo programma di servizio abbiamo previsto l’anticipo dell’orario del servizio della metropolitana, che oggi inizia su tutte le linee tra le 5.40 e le 5.45, concludendolo con l’ultima partenza dai capolinea intorno alle 0.40 circa: un servizio quotidiano di 19 ore su 24. Per la superficie il servizio generale dura mediamente dalle 5.30 all’1.30 e cioè quotidianamente per 20 ore su 24, garantendo comunque 6 linee attive 24 ore su 24 nei giorni feriali e 16 nei giorni festivi.
Anche per diminuire l’utilizzo dell’auto privata per i cittadini che provengono da fuori Milano è necessario potenziare le infrastrutture di mobilità pubblica e per questo stiamo realizzando una nuova linea metropolitana, la M4, e abbiamo in progetto prolungamenti dell’attuale sistema delle metropolitane in città metropolitana e addirittura a Monza, prevedendo che la nostra rete metropolitana aumenti del 33% passando in 30 anni da 94 a 125 stazioni e dagli attuali 84 km a 116 km. (Fare Milano).
Serve inoltre potenziare i parcheggi di interscambio sul confine comunale. Oggi sono 22 per un totale complessivo di 16.849 posti auto. Il Comune sta lavorando con azioni concrete per aumentare questi posti. E’ stato deliberato il bando per individuare il gestore del nuovo parcheggio di interscambio Maciachini in via Bovio per 221 posti auto; entro il 2017 partiranno i lavori già approvati e finanziati per il potenziamento di Bisceglie M1 con 462 posti auto in più; il nuovo parcheggio di superficie di piazzale Abbiategrasso M2 con 150 posti auto; il nuovo parcheggio M3 Affori FN con 428 posti auto: saranno così realizzati complessivamente 1.040 posti. Nel frattempo stiamo cercando le risorse per effettuare le bonifiche che ci permetterebbero di realizzare il nuovo parcheggio di interscambio M5 Bignami e il secondo a M3 Comasina con quasi altri 1.000 posti auto. Infine con la realizzazione di M4 si sta effettuando la progettazione dei due parcheggi di interscambio alle due estremità est e ovest della linea con altri 2.000 posti auto. Un’operazione che ci permetterebbe di aggiungere altri 7 parcheggi di interscambio per un totale di 4.261 posti auto nuovi, con un aumento del 25%.
Infine per scoraggiare l’ingresso delle auto in città abbiamo aumentato la tariffa per chi parcheggia in città lasciando invece invariato a un prezzo scontato l’abbonamento alle strisce blu nelle zone di periferia. In questo modo chi parcheggia nelle blu in periferia e utilizza poi la metropolitana può acquistare i due abbonamenti: il mensile strisce blu 40 euro più ATM 35 euro oppure annuale strisce blu 400 euro più ATM 330 euro, un costo sostanzialmente equivalente agli abbonamenti nei parcheggi di interscambio o agli abbonamenti ATM extraurbani. QUI la delibera di Giunta del 29 dicembre 2016 di incremento delle tariffe sulla sosta.
2.2 Misure per il riscaldamento
Anche per quanto riguarda il riscaldamento l’obiettivo è gasolio zero, con la sostituzione di tutte le caldaie esistenti in città ancora a gasolio. Abbiamo iniziato da casa nostra: 40 immobili comunali sono passati da gasolio a teleriscaldamento, cioè emissioni zero, in questi tre ultimi anni. E continueremo così sul nostro patrimonio: l’Assessorato alla Casa avvia quest’anno i lavori per togliere tutte le caldaie a gasolio ancora presenti nei quartieri popolari di proprietà comunale, così dal 2018 avremo gasolio zero nelle case popolari del Comune di Milano. Per i privati abbiamo inserito nel PGT regole precise per le nuove costruzioni e andremo a controllare i condomini che dal prossimo autunno 2017 dovranno essere in regola con il sistema delle valvole, indicando loro come possono accedere ai contributi del Governo per sostituire le caldaie e coibentare gli edifici. Il Comune di Milano mette a disposizione dei cittadini lo Sportello Energia gestito da AMAT, l’Agenzia del Comune di Milano per l’ambiente e la mobilità. Lo Sportello Energia offre informazioni sulle tematiche dell’efficienza e del risparmio energetico, comprese quelle relative ai finanziamenti, gli incentivi e le agevolazioni fiscali disponibili per gli interventi di efficienza energetica. La sede dello Sportello Energia è in corso Buenos Aires nel sottopasso pedonale all’altezza del civico 22 (angolo via Giovanni Omboni) ed è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12. Tel. 02/884.68300 email impianti.termici@amat-mi.it oppure MTA.Energia@comune.milano.it. Per maggiori informazioni: www.comune.milano.it
Marco Granelli