Nel mese di gennaio 2018 la Regione ha deciso quante risorse dare ai territori per bus, tram e metropolitane: in totale 628 milioni, 4,4 milioni di euro in più del 2017, pur avendo invece ricevuto dallo Stato 24 milioni in più: e gli altri 20 milioni? Forse li ha usati per aumentare le risorse per le ferrovie regionali, ne hanno bisogno, ma allora perché non aumentare le risorse complessive per il trasporto pubblico come ha fatto lo Stato? Regione invece ha scelto di penalizzare il trasporto pubblico nei territori e lasciando quindi soli i Comuni e i cittadini a combattere contro la congestione e l’inquinamento.
O forse ha deciso di mettere più soldi nella gestione delle strade o altro, ma non nel trasporto pubblico, proprio quando ce ne è più bisogno, oggi che siamo in infrazione europea per il superamento dei limiti di PM10 e di NOx.
Ma non basta: nella delibera di fine dicembre 2017 sui fabbisogni del trasporto pubblico calcolati per il 2020, la Regione ha creato un algoritmo: il risultato è che secondo la Regione il territorio della Città metropolitana di Milano diminuirà il fabbisogno di trasporto pubblico del 2,5%: un paradosso, proprio ora che tutti stiamo lavorando per aumentare metrotranvie e metropolitane per permettere a tutti e soprattutto a chi abita fuori Milano di lasciare l’auto a casa o nel parcheggio di interscambio e usare metropolitane, metrotranvie, bus e bike sharing.
Nel 2020 Milano avrà invece aumentato il servizio con maggiori km-vetture: il tram 15 fino a Rozzano, la M1 fino a Monza-Bettola, la metrotranvia Milano Desio Seregno, il potenziamento delle frequenze e della capienza della M2 grazie al nuovo sistema di segnalamento. Milano e la Lombardia sempre più distanti: Milano aumenta il trasporto pubblico, lo Stato aumenta le risorse (543 milioni di investimenti per nuove opere e 24 milioni in più per la gestione), la Regione diminuisce le risorse (-2,5%).