Martedì scorso sono stato alla sede della CIDIESSE, una cooperativa sociale milanese che aiuta giovani con problemi penali a imparare un lavoro e inserirsi nelle imprese.
Se vogliamo più sicurezza in strada, abbiamo bisogno di Poliziotti, Carabinieri, Agenti di Polizia Locale in strada, per arrestare chi ruba. Ma poi dobbiamo fare in modo che questi arrestati scontino la pena e alla fine non ritornino a delinquere. La pena è fatta per farli cambiare, così non rubano più, altrimenti gli arresti non servono.
Il CNEL lo scorso aprile ha presentato alcuni dati interessanti: il 68,7% delle persone condannate che hanno scontato la pena, tornano a delinquere. Chi invece ha fatto un percorso di formazione professionale e inserimento lavorativo, torna a delinquere solo nel 2% dei casi. Purtroppo però solo il 10% dei condannati ha la possibilità di frequentare un percorso di formazione professionale. CIDIESSE ci dice che si può cambiare.
Nel 2023 hanno avuto 34 giovani, impegnati nelle attività di osservazione, formazione/tirocinio, assunzione. Un percorso che dura tra i 18 e 24 mesi. CIDIESSE li assume e quando sono pronti, vanno a lavorare nelle imprese. In questi anni, dal 2010 lavorano con persone in procedimento penale, 200 sono i giovani inseriti in imprese con regolare contratto, il 90%, di quelli che hanno iniziato il percorso. Ecco perché sono andato a trovarli, ecco perché dobbiamo fare in modo che queste realtà possano continuare a lavorare, e posano aumentare i giovani che seguono, loro hanno solo 10 postazioni, e crescano molte realtà come CIDIESSE.
Il loro lavoro serve a tutti noi, a chi fa sicurezza, e quindi dobbiamo dare risorse, opportunità, stabilità a queste realtà e norme che facciano in modo che sempre più persone arrestate facciano percorsi di formazione, di lavoro, e di reinserimento. Se vogliamo più sicurezza per ogni euro che mettiamo per Polizia e Carabinieri e Polizie Locali, dobbiamo metterne un altro per gestire la pena, per far cambiare le persone arrestate. Più agenti di Polizia Penitenziaria, più educatori nelle carceri e nei percorsi di esecuzione della pena, più sostegno ai progetti di formazione professionale e di reinserimento lavorativo e sociale.