Nella Giornata Internazionale della Donna provo a guardare con fiducia in avanti e ricordo il contributo delle donne nel costruire una società migliore. Rimane ancora tanto lavoro da fare.
Anche il tema della sicurezza, sappiamo che le donne sono troppo spesso vittime di comportamenti e maltrattamenti inaccettabili da parte degli uomini.
Come assessorato alla Sicurezza dallo scorso novembre abbiamo ripreso con i corsi di difesa personale femminile gratuiti “Sicurezza in Rosa” che, a causa della pandemia, era stato necessario sospendere. Il prossimo ciclo, già il secondo del 2022, partirà il 15 marzo e proseguirà fino al 14 aprile.
Le lezioni si svolgono presso la Scuola del Corpo della Polizia locale, con l’obiettivo di fornire nozioni semplici ma utili per capire e prevenire le situazioni di potenziale rischio per la propria incolumità, mettendosi in sicurezza.
Il Nucleo specializzato della Polizia locale nella Tutela di donne e minori nel 2021 ha trattato oltre 400 fascicoli di reati particolarmente odiosi come i maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenze sessuali, revenge porn e pedopornografia. Il nucleo specialistico è composto da un ufficiale e 22 agenti, dei quali la maggior parte sono donne, e opera con la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario e presso il Tribunale per i minorenni.
Inoltre nel 2021 sono state 330 le persone seguite dal Presidio Criminologico Territoriale, servizio del Settore Sicurezza del Comune di Milano gestito dalla Cooperativa Sociale CIPM che si occupa soprattutto di trattamento di uomini autori di reati contro le donne e contro i minori. Il 26,8% delle persone trattate presso il Presidio del Comune è stato autore di maltrattamenti, il 25,3% di abusi sessuali contro minori, il 16,7% di abusi sessuali, il 13% dei casi riguarda episodi di pedopornografia, l’11,3% stalking. Il 42,5% delle persone arriva al Presidio Criminologico su invito dell’avvocato difensore, il 16,6% dagli uffici locali per l’Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E.), il 9,1% dal carcere e l’8,6% spontaneamente, il 23,2% dal Tribunale Ordinario, dalle Forze dell’ordine e dai servizi territoriali.
Credo che la violenza sulle donne, nelle sue varie forme, si vince con la diffusione della cultura del rispetto contro quella sessista e prevaricatrice. Ma per la sicurezza delle donne è anche necessario mantenere alta l’attenzione e lavorare alacremente: controllare il territorio e raccogliere sempre segnali anomali che vengono dall’interno delle famiglie o dalla rete di relazioni, per questo è importante agire su più fronti.
Il mio augurio è quindi che l’ampliamento di una cultura diffusa, aperta e inclusiva sia lo strumento più idoneo per una reale parità di genere, ogni giorno.