Il nostro obiettivo è uno solo: non vedere più i quartieri di Milano, e delle altre città lungo il Seveso, allagati durante le esondazioni: sono state 116 in 45 anni. Il cantiere insediato il 20 luglio procede con i lavori e intanto stiamo effettuando l’acquisto della prima delle aree dismesse per acquisirla al Parco e utilizzarla per piantumare. Il cantiere è parte di un progetto complessivo di governo delle acque del Seveso che ci salverà dalle esondazioni, interamente finanziato con più di 140 milioni di €, che oggi vede due interventi conclusi, quello del potenziamento del canale scolmatore e del consolidamento e pulizia del tratto coperto del Seveso a Milano; quattro cantieri aperti: la vasca di Senago, la vasca di Milano Parco Nord, due lotti del consolidamento del canale Redefossi dove transitano in città le acque del Seveso; due gare in corso per l’affidamento della realizzazione della vasca di Lentate sul Seveso e delle aree di esondazione controllata nei Comuni attorno a Cantù.
Il cantiere si è insediato dal 20 luglio 2020, e subito ha provveduto ad abbattere gli alberi necessari alle operazioni di scavo della vasca, un abbattimento realizzato con molte precauzioni, indicate da un esperto di animali del bosco e dal parco Nord. Dal 24 agosto 2020 è iniziata la fase di bonifica eventuali ordigni bellici. Sulla sponda sinistra del Seveso, quella in Comune di Bresso non è stato abbattuto nessun albero e si sta provvedendo ad occupare solo le aree strettamente necessarie a questa fase dei lavori, per creare meno disagio possibile ai cittadini di Bresso. Gli alberi nei pressi del condominio non saranno abbattuti, solo quelli pericolosi che sono dentro l’alveo del Seveso cioè sulla parte della riva che scende nel fiume. Qualche albero sarà probabilmente abbattuto solo nella zona della Protezione civile, per far passare l’accesso ai mezzi per la vasca, in un corridoio della minima larghezza necessaria. Le aree di proprietà del Comune di Bresso necessarie al cantiere sono state formalmente prese in consegna come previsto dalla norma, ma questo non impedisce un accordo per evitare l’esproprio, realizzando invece il passaggio del diritto di superficie o altro strumento di utilizzo al Parco mantenendo la proprietà al Comune di Bresso. Avevamo fatto due incontri in autunno 2019 e per tre volte abbiamo chiesto a Bresso di rivederci nel 2020 ma non è stato possibile, probabilmente causa emergenza covid; ora però ci stiamo reincontrando e possiamo trovare un accordo. In agosto però abbiamo lavorato anche su un’altra area, quella dell’ex item, un’area ex industriale, dismessa e abbandonata. Sarà acquistata dalla proprietà e ceduta al Parco Nord, per diventare verde e alberata. Il 5 agosto abbiamo fatto alcune verifiche del terreno, per poter completare l’acquisto e poi incominciare a progettarne l’utilizzo, a partire dalla piantumazione di nuovi alberi, al posto di quelli abbattuti per fare la vasca.
Noi andiamo avanti con i lavori, speditamente, ma rischiamo rallentamenti. Infatti gli abitanti di Bresso che hanno già presentato due ricorsi che saranno discussi nei prossimi mesi di settembre e ottobre 2020, avevano presentato una istanza cautelare, respinta dal Tribunale delle acque a luglio, ma ora hanno presentato un nuovo Reclamo, che sarà discusso il prossimo 16 settembre. Speriamo che i giudici non blocchino i lavori, rischieremmo di avere ancora mesi e anni di attesa e rischio esondazioni, spendendo risorse per predisporre i servizi di protezione civile per ogni allerta, spendendo risorse per pulire i quartieri dalle esondazioni e sanare i danni provocati da fango ed acqua.
In queste settimane alcuni cittadini e associazioni hanno paventato rischi per la salute, affermato l’inutilità del progetto, ipotizzato alternative. Nel sito del Comune di Milano abbiamo provato a rispondere a queste affermazioni, spiegando le principali questioni. Invito tutti ad informarsi, per farsi una opinione, entrando dall’home page del sito del Comune di Milano nell’area “cantiere vasca seveso” e poi aprendo il file FAQ negli allegati.
Ed infine, mentre costruiamo la vasca e cerchiamo di mettere i quartieri in sicurezza nel più breve tempo possibile, da subito lavoriamo perché la vasca possa rimanere un lago di acqua pulita non solo 11 mesi all’anno, ma 12 mesi all’anno, per sempre. Questo sarà possibile se saremo capaci di aumentare le zone permeabili nei territori attraversati dal Seveso, se diminuiremo le portate d’acqua nel fiume con impianti che permettano la dispersione delle acque piovane nel territorio, applicando il più possibile il principio dell’invarianza idraulica, e poi soprattutto lavorando per rendere le acque del Seveso meno sporche. Ora abbiamo una grande occasione: l’Europa mette a disposizione fondi significativi per il nostro Paese, per l’emergenza Covid, per far ripartire gli investimenti: chiediamo che Regione Lombardia e Governo inseriscano progetti di invarianza idraulica e rinaturizzazione del Seveso tra le proposte da mandare in Europa: investiamo nell’ambiente, il Seveso è una grande occasione. E così forse le vasche saranno sempre meno necessarie e resteranno sempre laghi o colline verdi.