Stadera, parco Montegani. Polizia di Stato e Polizia Locale di Milano hanno arrestato due giovani di 19 e 21 anni accusati di aver fabbricato e utilizzato e abbandonato bottiglie molotov. Le volevano usare nello scontro tra bande rivali per lo spaccio di droga nel quartiere. Era il 30 gennaio 2023, quando nella notte furono bruciate due auto della Polizia Locale al comando del Municipio 5. Probabilmente erano quelle molotov, poi abbandonate.
Grazie a Polizia di Stato e Polizia Locale che hanno condotto indagini sull’incendio delle auto e sulle attività dei giovani dediti allo spaccio in quartiere Stadera, trovando e assicurando alla giustizia i responsabili. Spero ora che vi siano energie e risorse, messe a disposizione dello Stato, per fare in modo che quei due giovani cambino strada. Noi stiamo assumendo vigili, Questura e Prefettura stanno rinforzando gli organici delle Forze dell’ordine con uomini e donne date dal Ministero dell’Interno. Ora anche il sistema della Giustizia e dell’esecuzione della pena faccia la sua parte.
Pare che le molotov fossero finalizzate a difendersi da un eventuale attacco da parte di un “gruppo rivale” per motivi legati alla gestione delle cosiddette “piazze di spaccio”. Proprio alcuni giovani, la sera precedente, si erano resi autori di un violento pestaggio a danno dell’arrestato e di un suo connazionale con un’azione punitiva che era stata ripresa in diretta divenendo virale sui canali social. Le indagini, oltre alla identificazione certa di tutti gli autori della fabbricazione delle molotov e del successivo trasporto delle stesse all’interno del parchetto di via Montegani, hanno consentito di aprire uno spaccato sul contesto sociale del quartiere milanese Stadera, in cui sono attestati gruppi di giovani stranieri, connotati non di rado, come dichiarato dal GIP in ordinanza, da un “contesto relazionale e di vita precario ed instabile, nonché caratterizzato da attività spesso illecite e compiute in gruppo”.
Dall’analisi dello smartphone sequestrato a uno dei due giovani, in occasione della perquisizione cui era stato sottoposto all’inizio dell’indagine, sono emersi numerosi video che lo ritraggono, unitamente ad altri soggetti sodali, nell’atto di compiere atti vandalici anche di elevata pericolosità sociale, verosimilmente finalizzati ad accrescere, anche attraverso la cassa di risonanza offerta dall’utilizzo intensivo dei social media più diffusi, la propria autorevolezza all’interno del gruppo di riferimento: in particolare, il ragazzo è immortalato in live mentre impugna una pistola ed esplode un colpo in aria, nonché all’atto di versare del liquido infiammabile su una bici del servizio bike-sharing, mentre lancia un sasso contro un tram in transito e, addirittura, mentre svolge una vera e propria prova a fuoco di una delle molotov fabbricate dal gruppo.
Un’operazione che quindi porta più sicurezza allo Stadera.