Oggi, 25 aprile, è la Festa della Liberazione, istituita nel 1946 dal Presidente del Consiglio De Gasperi che diceva: “l’antifascismo è una pregiudiziale ricostruttiva. L’antifascismo non riguarda la tessera, ma l’animus, i metodi della vita pubblica”.
Liberazione dal fascismo che facendo leva sull’indifferenza e approfittando della preoccupazione degli italiani e della difficoltà di reazione unitaria e di risposte concrete delle forze politiche, tolse libertà, democrazia, partecipazione agli italiani con la violenza dei pestaggi e delle uccisioni come Matteotti, con lo scioglimento di partiti, sindacati, associazioni, con le guerre coloniali, con le leggi razziali, con il dramma della seconda guerra mondiale.
Liberazione dal nazismo che invase l’Italia dopo l’area settembre 1943, togliendo libertà e indipendenza al nostro Paese. E da quella duplice Liberazione nacque la Repubblica Italiana fondata sui valori e principi della Costituzione approvata dall’assemblea costituente votata dagli italiani.
Una costituzione basata sui principi e valori che il fascismo aveva negato: libertà, democrazia, lavoro, giustizia sociale, uguaglianza, e pace, quella pace che si basa sulla libertà e sulla giustizia sociale.
Grazie alle donne e uomini che negli anni del fascismo hanno tenuto vivo e coltivato il seme della libertà, giustizia sociale e democrazia, grazie alle donne e uomini che nonostante l’indifferenza di molti hanno scelto di resistere, scegliere e combattere per la libertà, come partigiani e come cittadini, e grazie a quelli che hanno sacrificato la loro vita per un domani diverso, per tutti. W il 25 aprile, W la resistenza, W la libertà e W la nostra Costituzione.