Una giornata difficile in Lombardia, soprattutto per Milano: 120 mm di pioggia tra le 6 e le 14, con una punta intorno alle 11 di 35mm/h. Tutta questa acqua che contemporaneamente si è riversata sulla città ha saturato la rete fognaria e della tombinatura stradale e di molti sottopassi, sebbene diversi con vasche raddoppiate in questi 3 anni, con milioni di € spesi dal Comune. 150 interventi di allagamenti stradali gestiti da Protezione civile, MM, AMSA, VVFF; alcuni sottopassi come Pompeo Leoni, Lombroso, Rubicone, Negrotto. Problemi sulla M2, con la chiusura che durerà molto del parcheggio RomoloM2 e per qualche ora della M2 tra Famagosta e Assago e Abbiategrasso.. Le grandi piogge su Milano e sulla Brianza e Varesotto (Rho, Paderno Dugnano, Monza, Seveso, Cantù, Saronno, Legnano, Busto Arsizio) hanno fatto innalzare i livelli dei fiumi Lambro, Seveso, Olona. Il Lambro è arrivato oltre i 2,70 metri, costringendoci ad evacuare le comunità del Parco Lambro (Exodus e CEAS) e purtroppo ha rigurgitato la fognatura allagando il quartiere di Ponte Lambro tra via Vittorini, Camaldoli, Rilke. Fortunatamente la corrente elettrica non è mancata, grazie all’intervento preventivo dei sacchi posizionati la sera prima e le pompe subito attivate; nel pomeriggio è stata aspirata tutta l’acqua dalle strade riaperte circa alle ore 17.00, mentre il lavoro più complesso è nei box e nelle cantine. L’Olona ha creato problemi al Lambro meridionale in zona Gratosoglio sud, Conca Fallata e Quartiere Binda e Donna Prassede (al confine tra Milano e Opera tra le 12 e le 14 è arrivato a 5 metri). Il Seveso è salito molto e alle 11.30 abbiamo attivato la vasca, che ha lavorato intensamente per 3 ore abbondanti, incamerando 260.000 mc di acqua e fango, quelli che sarebbero subito andati nelle strade di Niguarda, Pratocentenaro, Istria, Isola. Alle 14.30 circa era satura e quindi l’ultima parte della piena si è riversata in strada, per poco meno di 2 ore, allagando Pratocentenaro (Ca Granda, Padre Luigi Monti, Istria, Testi e Zara). Alle 16,30, è terminata l’esondazione e abbiamo iniziato a pulire per riaprire le strade in circa due ore di lavoro, e dovremmo comunque continuare a lavorare tutta la notte e domani per pulire bene; e nel frattempo abbiamo iniziato a svuotare la vasca per essere pronti domenica notte.
GIORNATE COME QUESTE CI INSEGNANO MOLTO, ALMENO TRE COSE DA FARE SUBITO. LA PRIMA La vasca del Seveso di Milano è utilissima, ma da sola non basta: serve completare il progetto, almeno la vasca di Senago e quella di Lentate sul Seveso. Con Regione Lombardia e AIPO stiamo cercando di andare più veloce possibili, ma ci vuole il massimo impegno e perseveranza: Regione e AIPO dobbiamo insieme fare più in fretta. LA SECONDA. Il Lambro ha bisogno di interventi di laminazione per evitare quanto successo. Tra giugno e Luglio abbiamo fatto almeno 3 incontri con Regione e AIPO, abbiamo elaborato soluzioni: ora dobbiamo andare più veloci: rimuovere la traversa che c’è nel Lambro a sud del quartiere, intervento già finanziato, completare i lavori in corso del Comune di Milano in via Idro per una zona di espansione del Lambro, effettuare una vasca sul sistema di fognatura di Ponte Lambro, realizzare una o due vasche sul Lambro nel tratto tra Monza e Milano sud. Per le vasche bisogna progettare, trovare i soldi e realizzare, ma se mai si inizia mai si arriva: la vasca di Milano del Seveso dimostra che se si vuole si può fare. LA TERZA. Serve continuare ad affinare l’intervento su sottopassi e rete fognaria e di tombinatura stradale: ma il problema non è la pulizia (che va fatta sempre e bene e tutti i giorni) ma di fare in modo che le fognature, tutte quelle di Milano e tutte quelle a nord di Milano nella Città metropolitana di Milano, in provincia di Monza e Brianza, in provincia di Como, Varese e Lecco, abbiano vasche collocate prima dei depuratori, per evitare che quando piove troppo, i sistemi di fognatura scarichino nei fiumi, gonfiandoli. C’è un piano in Regione Lombardia con i gestori idrici: a mio parere è inadeguato, sottostimato, lento (20 anni), e quindi inefficace. I fiumi si gonfiano per quello, e si vede dai grafici, ormai lo sappiamo tutti. Chiedo a Regione Lombardia di sedersi subito al tavolo con tutti i gestori e i grandi Comuni e le Provincie e rifare questo piano, altrimenti non ne usciamo. MILANO C’È PER FARE LA SUA PARTE MA NON PUÒ ESSERE LASCIATA SOLA.