E ora entriamo nel vivo del congresso del PD. Io penso che oggi il PD non abbia bisogno di dividersi tra pro-Renzi e contro-Renzi. Io penso che i Governi Renzi e Gentiloni siano stati fra i migliori in assoluto di questi decenni, ma abbiano fatto fatica a raccontare a tutti la sfida delle riforme e la lotta alla crisi. Sarà la storia e il dibattito politico a dare il giudizio. Ora penso sia più utile al Paese, all’Europa, ai cittadini ricostruire un partito capace di aggregare chi vuole dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini a partire da chi è più in difficoltà, a partire da alcune priorità: il lavoro, l’ambiente, gli investimenti, la ricerca della giustizia sociale. Un partito non deve però solo avere buoni programmi, deve anche sapere aggregare persone, farle sentire parte di una sfida e di un percorso, parte di una visione di cambiamento. Abbiamo bisogno di fare una proposta che aggreghi chi non si ritrova nel Governo attuale: il Governo della divisione e del No. Per questo mi è piaciuto e ho condiviso il percorso di ricerca e aggregazione effettuato in questi mesi da Matteo Richetti, che ha avuto il coraggio di fare autocritica e di confrontarsi con persone e idee, non alla ricerca del consenso, ma di azioni e strumenti per mettere in pratica i principi nei quali ci riconosciamo. E ho apprezzato la sua scelta di mettersi a disposizione unendo le forze e non di chiudersi nel proprio piccolo per cercare di rappresentare una parte.
Questo ha significato unirsi alla candidatura di Maurizio Martina, un altro leader che in questi mesi ha cercato il dialogo e che ha soprattutto un’idea di PD plurale e aggregante, non escludente. L’idea del partito di Zingaretti mi pare troppo ancorata a pensare un PD che voglia rappresentare solo una parte del ricco percorso di questi anni, di un PD che voglia ritornare indietro. E allora proviamo a costruire un PD aperto, plurale, aggregante, che una volta per tutte guardi avanti per rispondere alla deriva di chi vuole dividere il Paese con il rancore o chi è sempre contro qualcosa e poco a favore di un progetto. Un PD che volta pagina, non per tornare indietro, ma per andare avanti. Quando si costruisce una casa, non si demolisce, ma si cerca di andare più in alto, tenendo buone le pietre di prima, ma provando ad andare oltre. Facciamo così anche noi.