Dopo i riscontri positivi dell’anno scorso, la giunta ha approvato la delibera per definire l’uso del Buono Taxi 2021, con circa tre milioni di euro convertibili in corse Taxi e Ncc e utilizzabili fino al 30 giugno. Ogni buono copre il 50% del costo della singola corsa fino a un massimo di 20 euro a viaggio. L’erogazione favorirà quelle categorie di cittadini meritevoli di particolare attenzione e segue la delibera di giunta per definire l’uso dei fondi, approvata nei giorni scorsi. Il bonus taxi ha una funzione importante per agevolare la mobilità, bene avere nuove risorse per finanziarlo e incrementarne l’utilizzo.
Le finalità della misura varata rispondono alla necessità di fronteggiare l’emergenza sanitaria e le criticità derivanti dall’incremento del traffico in termini ambientali e di congestione dei passeggeri sulle linee di trasporto pubblico; consentono poi di sostenere e potenziare l’utilizzo di una forma di trasporto alternativa al mezzo privato, quale il servizio taxi e di noleggio con conducente, particolarmente colpito dalla crisi determinata dall’emergenza COVID-19.
Erogazione semplificata
Il Bonus Taxi 2021 fa tesoro della positiva esperienza acquisita dall’amministrazione con l’erogazione del Bonus Taxi 2020: oltre 40mila buoni taxi sono stati utilizzati tra il 18 agosto e il 15 gennaio con numeri che progressivamente sono cresciuti nel corso dei mesi. Il nuovo Bonus Taxi ha modalità di erogazione più semplici grazie all’utilizzo di un sistema di pagamento tipo una carta prepagata o una app e ad alcuni adeguamenti sulle categorie aventi diritto definite dal decreto “Milleproroghe”.
Le categorie coinvolte
Rientrano nelle categorie che potranno beneficiare del Bonus Taxi 2021 cittadini residenti a Milano con mobilità fisica ridotta, con patologie accertate, anche temporanee, anche accompagnate; persone affette da patologie accertate che le rendono più vulnerabili e per le quali non è consigliata l’esposizione a contatti con altri e persone soggette a terapie salvavita. Possono beneficiare del bonus anche persone appartenenti a nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica, per esempio dove uno dei componenti svolge attività lavorative appartenenti a codici ATECO soggetti a limitazioni sul contenimento della diffusione del virus. Inoltre, tutti i cittadini in stato di bisogno, con un ISEE pari o inferiore a 28.000 euro e persone disoccupate o in cassa integrazione.