Un forte e chiaro impegno quello che Enrico Letta ha assunto ieri. Un programma a 360 gradi, ma con i punti precisi di una rivoluzione, perché serve un nuovo PD, non un nuovo segretario del PD. Dalle radici di Delors e Prodi per essere “PROGRESSITI NEI VALORI, RIFORMISTI NEL METODO, CON RADICALITÀ NEI COMPORTAMENTI”. Io ci sto, e al lavoro nel dibattito nei circoli, liberi e aperti. E se vogliamo un PD che riparte da salute e ambiente qui sappiamo che la sanità deve partire dal territorio e non può essere quella del fallimento della Lombardia e per l’ambiente mettiamo l’esperienza di Milano (Milano Go)
EUROPA: baluardo della democrazia, libertà, diritti, ma un’Europa che sceglie la sostenibilità: verde e sociale e non l’austerità.
Le sfide di quest’anno:
• Next generation EU: sarà strutturale o congiunturale? Sempre per un’Europa solidale e sostenibile sempre se li useremo bene nessuno ce li toglierà più
• Nuovo patto di stabilità europeo: una battaglia per scegliere tra due tipi, i soli criteri finanziari, oppure sui criteri della sostenibilità verde e sociale
• L’Europa sociale che deve finalmente esistere
GIOVANI: devono contare di più con il voto ai 16enni e perché serve investire e innovare, e lo Ius soli per giustizia.
DIALOGO SOCIALE: i corpi intermedi, il dialogo con le rappresentanze della società, terzo settore e volontariato, sindacati, rappresentanti delle imprese (e focus su medie e piccole), basta autoreferenzialità; Il terzo settore abbia la sua dignità, maggiore di quanto fatto in questi anni, volontariato, reti di prossimità, insieme con i corpi intermedi, valorizzandoli, dobbiamo rilanciare il dialogo sociale. Sui territori dobbiamo riaffermarci come il partito della prossimità.
CAMBIAMENTO: Tre sfide globali: cambiamento climatico, pandemia, protezione dati personali nella digitalizzazione, e devono lavorarci le competenze sociali e scientifiche. Superare il debito ambientale con un cambiamento deciso di come produciamo e distribuiamo, il debito demografico con lotta allo squilibrio della natalità, fiscale e del lavoro, debito pubblico con uno Stato più efficiente.
DEMOCRAZIA: malata da cambiare a partire da abolire i trasformismi parlamentari, i transfughismi nei gruppi misti, per favorire chi è lineare nel rapporto con i votanti e i cittadini
PARTITO: Le agorà democratiche in autunno, per cambiare dal basso la forma del partito. Uscire dai due modelli: uno dove c’è il capo e basta, e quello orizzontale; dobbiamo capire come al tempo di internet possono vivere partiti democratici, superando queste correnti, e con nuove forme di partecipazione, che non devono essere concentrazioni economiche in mano di pochi, perché solo noi europei siamo quelli che mettono la persona al centro e non il mercato o il potere.