Oggi è stata una giornata intensa, con più tappe istituzionali. Questa mattina, alle 8.30 con il comandante della Polizia Locale di Milano, ho incominciato a celebrare la memoria della Resistenza, della lotta per la libertà, onorando i vigili urbani di Milano Rossi Dante Aristide, Brambilla Luigi, Colombo Pietro, Vacchini Luigi, caduti per la nostra libertà e democrazia. La libertà, la democrazia, i valori scritti nella Costituzione della Repubblica Italiana sono il frutto della lotta per la libertà di tante donne e uomini. A loro il nostro perenne grazie e memoria. E un monito perché tutti i popoli possano vivere in libertà e in democrazia.
Seconda tappa: Affori, nei miei quartieri dove sono nato e vissuto sono andato con l’ANPI a deporre le corone al monumento che in piazza S.Giustina ricorda i caduti per la libertà: gli eroi. E volentieri ho portato il saluto del Comune all’ANPI di Affori che ringrazio e ai cittadini lì riuniti numerosi. Purtroppo nell’ultimo biennio anche gli ultimi partigiani di Affori sono morti e ci guardano dal cielo, questa volta.
Ho però incontrato due anziani che il 25 aprile 1045 c’erano, ad Affori, in strada: Giuseppe Pirovano e Luigi Ripamonti, erano giovanissimi, ma già testimoni della liberazione, persone che sanno come quella lotta per la libertà nasceva da gente che aveva lavorato per 20 anni per mantenere vive le culture della libertà, e persone che poi con il loro impegno hanno costruito la democrazia nei nostri quartieri, con le loro differenze, ma uniti nella difesa della libertà, della democrazia, nella promozione dei valori della nostra Costituzione, ed in particolare dalla risposta ai bisogni delle persone, alla tutela concreta dei diritti civili e sociali, alla cultura della responsabilità, dove ciascuno per prima cosa compie il proprio dovere di cittadino e lavoratore. E poi promuove e agisce perché tutti possano godere dei diritti e partecipare alla costruzione della comunità e renderla coesa, aiutando chi è più in difficoltà, non a parole, ma con le scelte concrete. Per merito di chi ha dato la vita nella lotta partigiana, a chi ha lavorato dopo in questi lunghi anni per costruire democrazia, stato sociale, comunità, ora abbiamo libertà, democrazia e pace.
Ora non buttiamo via questo tesoro, anzi facciamolo fruttare capendo come oggi reinterpretare questa storia con la nostra azione e servizio quotidiano: è il miglior modo per ricordare “i nostri eroi”, per rendere vera la profezia scritta sul monumento di piazza S. Giustina: “Spezzeranno le loro spade per farne aratri, trasformeranno le loro lance in falci. Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra. (Isaia 2,4).”
Terza tappa: alla manifestazione nazionale con il gonfalone del Comune di Milano, con tantissimi cittadini, insieme ad amici e compagni del PD. È un 25 aprile difficile, questo, con una guerra così vicina che ci coinvolge. Dobbiamo essere ancora più decisi nel coltivare i valori della libertà, della democrazia, dei diritti. Dobbiamo aiutare chi è aggredito, a difendersi, perché sono in gioco libertà e democrazia, dobbiamo cercare la difficile strada verso la pace, con determinazione, sempre, e oggi più che mai. L’unione europea è nata dalle ceneri della guerra, dagli orrori della guerra, per cercare di costruire e consolidare libertà, democrazia, pace, sviluppo, diritti civili e sociali, e per non avere più guerre. Oggi l’Europa deve essere azione urgente, segno forte, determinazione costante per la libertà, la pace, la democrazia. Anche quando sembra che non ci sia più spazio, ecco, lì l’Europa deve esserci con le sue culture, la sua storia, le sue risorse, i suoi poteri. Ma non solo Ucraina, oggi più che mai il mio pensiero va a tutti i popoli che lottano per la libertà, a tutte le vittime delle guerre del mondo. Questo è il 25 aprile del 2022.