Marco Granelli

Bonaccini e le primarie: un’occasione di riscatto dopo le regionali

In Regione abbiamo perso. Fontana sarà ancora presidente, con un sistema vecchio di 28 anni. Ma ben altro mi preoccupa ancora di più: 6 cittadini su 10 non sono andati a votare e questo mi preoccupa molto perché significa perdita di fiducia e relazione con le istituzioni, significa che le istituzioni non sanno essere interessanti e essere capaci di farsi percepire fondamentali per le cose importanti della vita di ciascuna persona.

Politica e istituzioni dovranno lavorare molto su questo perché il rischio che la storia ci insegna è che sfiducia nelle istituzioni e preoccupazioni per il futuro portino all’uomo forte e alla sconfitta della democrazia. Dobbiamo fare in modo di far capire quale sogno di cambiamento abbiamo in testa e vogliamo provare a realizzare e come vogliamo aiutare ciascuno a sentirsi ascoltato e protetto dalle paure del futuro e dai rischi del presente.

Majorino ha lottato bene e lo ringrazio, e così i tanti candidati che hanno percorso le strade delle nostre città con grande impegno. Ringrazio chi non ce l’ha fatta e auguro un buon lavoro a chi è stato eletto convinto che darà il massimo.

Ora però dobbiamo cambiare e mettere in campo, da domani mattina, un PD nuovo, che sappia aggregare su idee chiare, sappia fare opposizione proponendo un governo di cambiamento e che aiuti a guidare la ripresa insieme a cittadini, imprese e corpi intermedi. Il 26 febbraio potremmo, ciascuno di noi, fare questa scelta.

Io penso che sia importante cambiare e scegliere chi ha dimostrato di saper stare tra la gente, dare fiducia, aggregare e governare: Setafano Bonaccini. Scegliamo bene e subito. E ciascuno di noi può e deve scegliere e poi insieme fare squadra. Io penso che così ce la faremo.