Aggressioni di Capodanno in piazza Duomo: la Polizia di Stato perquisisce 18 giovani a Milano e Torino. Ringrazio il Questore, tutta la Polizia di Stato e la Magistratura per il lavoro di questi giorni che ha portato a questi primi importanti risultati per contrastare i gravi episodi del 31 dicembre. Ora cercheremo di capire bene tutti gli aspetti per lavorare insieme tutte le istituzioni e le realtà sociali ed educativo della nostra città, per migliorare la sicurezza dei nostri quartieri e per prevenire questi episodi investendo sempre di più sulla sicurezza, sulla prevenzione e anche sull’educazione, come già ci chiedeva Papa Francesco nel messaggio per il 1 gennaio.
Continua così il comunicato della Questura.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano oltre che della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, sta compiendo a Milano e a Torino delle perquisizioni a carico di 18 persone ritenute, a vario titolo, coinvolte nelle aggressioni a sfondo sessuale perpetrate ai danni di giovani ragazze la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano.
La meticolosa attività di indagine, immediatamente intrapresa dagli agenti della Squadra Mobile di Milano e del Commissariato Centro, ha permesso di accertare tre diversi episodi di violenza consumati quella notte ai danni di nove ragazze presenti in piazza per i festeggiamenti.
L’attività investigativa, basata sulla visione delle immagini dei sistemi di sorveglianza, sull’escussione di vari testimoni e delle stesse vittime e, infine, sull’analisi dei vari social network, ha condotto all’identificazione di 15 ragazzi maggiorenni e 3 minorenni, di età compresa tra i 15 e i 21 anni, sia stranieri che italiani di origini nordafricane, che, a vario titolo, si ritiene abbiano partecipato ai raid di Capodanno.
Rilevante, altresì, il lavoro degli esperti della Polizia Scientifica del Gabinetto Regionale della Lombardia che hanno contribuito alle indagini con l’impiego di personale specializzato nell’utilizzo di software per il riconoscimento facciale.
Le perquisizioni, che stanno interessando le città di Milano e Torino, vedono la partecipazione anche dei poliziotti della Sezione di Polizia Giudiziaria milanese, della Squadra Mobile della Questura di Torino e dei Reparti Prevenzione Crimine Lombardia e Piemonte.