Ogni Comune in Italia ha la sua Polizia Locale, nelle grandi città, come nei piccoli Comuni, anche associati tra loro per mettere insieme le risorse.
ANCI da anni presenta il rapporto sull’attività delle Polizie Locali: ieri a Roma ho partecipato con un mio intervento alla presentazione del rapporto sull’attività del 2022, che ha messo insieme i risultati dell’attività di 145 comandi di Polizia Locale, quelli dei Comuni con più di 50.000 abitanti, corrispondenti a circa 20 milioni di italiani.
Gli agenti e gli ufficiali delle Polizie Locali contribuiscono a portare sicurezza, vicino ai cittadini, nel sistema più ampio e complesso della sicurezza urbana: la sicurezza stradale, per verificare il rispetto delle regole del Codice della strada, per diminuire gli incidenti (quelli controllati nel 2022 sono stati 72.800, l’11% in più del 2021); i controlli in strada sono aumentati e ad esempio le sanzioni per guida in stato di ebbrezza o sotto gli effetti di droga sono stati quasi 8.000 nel 2022, il 21% in più del 2021; la sicurezza delle attività commerciali da quelle dei mercati, ai bar, alla ristorazione (203.000 controlli, e ogni 10 vi sono 2 sanzioni); il rispetto delle norme del Regolamento edilizio, contro gli abusi edilizi (16.320 controlli) e le irregolarità nei cantieri che purtroppo troppo spesso sono causa di tragici incidenti sul lavoro; la collaborazione con Polizia di Stato e Carabinieri contro i reati predatori come furti in strada, piccolo spaccio di droga, piccole rapine, tutti reati che qualcuno sbagliando chiama “micro-criminalità” che però è quella che crea più problemi e preoccupazione nei cittadini (quasi 100.000 controlli, e in 44 Comuni, circa un terzo, attraverso protocolli coordinati con Polizia o Carabinieri); ma anche la lotta alla contraffazione commerciale sequestrando la merce contraffatta che danneggia le migliaia di imprese della creatività del nostro Paese.
Eppure la Polizia Locale funziona con una legge obsoleta, approvata ormai 37 anni fa; la riforma è in Parlamento, speriamo sia la volta buona. Perché ad esempio non è pensabile che le Polizie Locali non possano accedere al sistema nazionale delle informazioni sulle persone, e i dati dei loro controlli, che sono sempre più numerosi, non arricchiscono la banca dati del Ministero dell’Interno e delle Forze dell’Ordine.
Ma anche perché gli agenti e ufficiali che lavorano in strada a contatto con tutte le forme di delinquenza non godono delle stesse tutele delle Forze dell’Ordine. Ed infine ho chiesto che nelle sanzioni al codice della strada le Polizie Locali possano usare maggiormente le tecnologie, come telecamere, perché poter avere maggiore efficienza nei controlli significa meno incidenti e maggiore sicurezza stradale.