Rimozione auto, riprende il servizio.
A costo azzerato e con maggior efficienza
E’ ripreso in questi giorni il servizio di rimozione auto abbandonate coordinato dalla Polizia locale. Il servizio era stato interrotto a causa di un ricorso al Tar delle società che non si erano aggiudicate la gara. A fine gennaio il Tar ha dato ragione al Comune che immediatamente si è attivato affinché il servizio fosse di nuovo operativo. Dal 5 febbraio sono stati tolti dalla strada oltre 150 veicoli in evidente stato di abbandono e altre 270 sono in fase di rimozione. Grazie ai nuovi criteri di concessione, la rimozione e lo smaltimento dell’auto abbandonata non costituiranno più un costo per la città che risparmia così 800 mila euro l’anno (il costo è azzerato perché il 70% circa dei veicoli rimossi può essere rivenduto sul mercato dell’usato o riciclato dalla società concessionaria). Inoltre, vi sarà una maggiore efficienza nella rimozione al fine di togliere rapidamente dalla strada veicoli che tolgono spazi utili a quelli utilizzati dai cittadini. Vengono rimossi tutti i veicoli: autocarri, automobili, motocicli, ciclomotori, motoveicoli. La rimozione avviene in aree pubbliche, private a uso pubblico e aree private. Per quanto riguarda le biciclette vale il servizio di Amsa e Vigili di Quartiere.
Milano sperimenta per la prima volta in Italia l’affidamento del servizio a una società autorizzata e specializzata a costo zero per la collettività.
Per consentire ai cittadini di segnalare più agevolmente i veicoli è stata attivata una mail: pl.ufficiocentraleveicoliabbandonati@comune.milano.it.
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Il ghisa diventa hi-tech: la pistola attiva la telecamera dello smartphone
Dal Comune di Milano un investimento da 1,2 milioni di euro per la sicurezza destinato all’acquisto di 1.725 apparecchiature radio portatili di ultima generazione, per le auto e per le moto in dotazione agli agenti in servizio. Saranno acquistate anche 550 nuove pistole per le quali alcune settimane fa è stata approvata una spesa di 300 mila euro. Al posto delle vecchie pistole d'ordinanza calibro 7,65 saranno acquistate delle armi semiautomatiche, mentre si sta sperimentando - e introducendolo via via - l'attivazione automatica della telecamera dello smartphone in dotazione agli agenti al momento dell'estrazione della pistola dal fodero. Questo consente alla Centrale operativa - in costante collegamento con gli agenti - di monitorare la situazione sul campo, anche attraverso le telecamere intelligenti recentemente installate e ancora in via di installazione, in modo da coordinare gli interventi in tempo reale, con più sicurezza per operatori e cittadini. La cosiddetta e-security (o sicurezza elettronica) è una delle direzioni fondamentali verso cui le grandi città europee si stanno muovendo per garantire sicurezza, vivibilità, qualità della vita.
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Facciamo chiarezza sui dati della sicurezza a Milano
Milano capitale dei furti? L'ha detto il Corriere! Si susseguono articoli sulla stampa sul tema sicurezza, uno dei punti caldi della prossima campagna elettorale amministrativa. Ma occorre saperli leggere e avere l'onestà intellettuale di discuterne senza forzarne i contenuti. Alcuni esponenti del Centrodestra dimostrano invece di aver dimenticato i dati diffusi dell'allora questore di Milano Luigi Savina che lo scorso 29 dicembre certificavano una diminuzione dei reati a Milano nel 2015. In particolare i furti sono diminuiti del 10%, le rapine del 18% e gli omicidi del 30%. D’altra parte il calo dei reati non è neanche una novità ma un trend in corso da cinque anni. Un trend confermato ancor più recentemente dai funzionari della Questura che si avvalgono di un software predittivo dei reati (KeyCrime) che ha portato una diminuzione dei furti negli esercizi commerciali del 57% dal 2008 al 2015 (come ha riferito lo stesso Corriere). Insomma: per i furti il Corriere della Sera utilizza dati Istat riferiti alle denunce del 2014, il centrodestra sa benissimo che quelli dei reati del 2015 restituiscono una fotografia differente della nostra città, quindi decide di rimanere indietro di un anno perché i dati aggiornati non sarebbero stati utili a sollevare il solito polverone strumentale alla propaganda elettorale a buon mercato.
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