A seguito dell’approvazione della Delibera di Giunta del 23 novembre 2012 relativa alle “Linee Guida Rom, Sinti e Caminanti 2012-2014” e della firma della convenzione tra la Prefettura e il Comune di Milano “Rom, Sinti e Caminanti 2013-2014”, il Comune di Milano ha realizzato diverse azioni volte soprattutto alla chiusura dei campi, spesso luoghi di degrado e grave emarginazione per chi vi abita e per i cittadini che vivono nelle vicinanze, e all’attivazione di percorsi di inserimento scolastico, lavorativo ed abitativo per le famiglie che vi stazionano.
Per l’accoglienza di queste ultime, così come per tutte le famiglie in emergenza abitativa, sono stati realizzati due Centri di Emergenza Sociale.
Il primo di essi è collocato in uno stabile della Protezione Civile e ha una capienza di 100 persone, il secondo, costituito da container in un’area periferica, può ospitare fino a 180 persone. Le persone vengono accolte in ampie stanze da circa 25 persone ciascuna, con spazi dedicati a ciascun nucleo familiare suddivisi da tramezzi. I servizi igienici e le docce sono in comune, così come le cucine dove le famiglie possono preparare i propri pasti in autonomia.
La gestione complessiva dei Centri è affidata, a seguito di una gara, ad enti del Terzo settore che operano costantemente in stretta collaborazione con il Coordinamento Linee Guida Rom Sinti e Caminanti del Comune di Milano sia per l’accompagnamento educativo delle famiglie, sia per il rispetto dell’ordine e della legalità. Per il finanziamento sono stati utilizzati i fondi governativi vincolati alla realizzazione delle linee guida del Piano Rom. Il costo è interamente coperto dal Ministero dell’Interno con i fondi per la realizzazione delle linee guida del Piano Rom e in base alla convenzione sottoscritta con la Prefettura.
Per rispondere al bisogno abitativo di secondo livello delle famiglie accolte nei Centri di Emergenza Sociale e consentire la realizzazione di progetti volti alla progressiva autonomia sociale ed economica delle famiglie, sono stati attivati i Centro di Autonomia Abitativa per preparare poi l’accesso a soluzioni abitative ordinarie.
Un primo centro ha una capienza di 110 persone, un secondo può accogliere fino a 80 persone e un terzo 30 persone.
I risultati
Dal 2013 a settembre 2015 sono state accolte nei Centri di emergenza sociale 1.182 persone di cui 498 minori, provenienti da sgomberi di occupazioni abusive di aree o edifici dismessi (979) e case popolari Erp (203); ne sono uscite 919, di cui 471 (51,3%) con positivi percorsi di inclusione sociale in strutture abitative, pubbliche, del terzo settore e private; delle 908 persone adulte accolte, 168 lavorano. Complessivamente il 45,3% dei nuclei accolti ha almeno un componente che lavora. Nei CES il 40,8% dei nuclei, nelle strutture di inserimento abitativo il 65,7%. Il 79 % dei bambini in età scolare sono iscritti e frequentano la scuola con una frequenza del 70%.