Scippi e borseggi sono reati particolarmente odiosi che colpiscono spesso le persone più deboli come anziani e turisti. L’Amministrazione si è impegnata a contrastare questi reati, assieme a quelli che coinvolgono gli esercizi commerciali come i furti nei negozi o le truffe con le carte di credito.
Questi reati sono combattuti attraverso il Nucleo Tutela Trasporto Pubblico, l’unità della Polizia Locale che controlla le linee dei trasporti pubblici, e da tutta la Polizia Locale presente sul territorio. Ad aprile 2013, per aumentare l’efficacia dell’azione, è stata costituita un’apposita unità per il contrasto ai reati predatori. L’unità collabora attivamente con i negozianti di alcune delle principali arterie commerciali tra cui Corso Buenos Aires, via Torino, Corso Vittorio Emanuele ed anche alcune zone periferiche come via Lorenteggio e via Giambellino. E’ stata creata una rete che informa della presenza di persone sospette per ottimizzare gli interventi dell’Unità. Gli agenti, inoltre, ricevono le denunce direttamente sul posto, senza che i commercianti debbano recarsi nelle sedi di Polizia a questo scopo.
I risultati
Dal 2013 al 30 settembre 2015 sono state arrestate complessivamente dalla Polizia Locale di Milano 393 persone per furto aggravato, per furto con strappo e per rapina con estorsione.
- 101 persone arrestate nel 2013
- 149 persone arrestate nel 2014
- 143 persone arrestate nel 2015
L’unità reati predatori, da sola, dalla sua formazione ha arrestato 268 persone e denunciate 896, allontanando contemporaneamente 5.250 persone. L’unità ha anche effettuato 452 restituzioni ai legittimi proprietari tra merci, soldi e documenti. Per un confronto, nel 2012 la Polizia Locale aveva effettuato in totale 5 arresti per furto con strappo, 39 per furto aggravato (borseggio, con violenza sulle cose) e 17 per rapina o estorsione, 61 in totale.
L’unità Reati predatori ha ricevuto il 30 ottobre 2015 il Premio Anci Sicurezza urbana, patrocinato dal Ministero dell’Interno e rivolto ai Corpi di Polizia Municipale che si sono distinti in attività di servizio. La motivazione recita: “per capacità professionale, motivazione e qualità dimostrati nell’aver assicurato alla giustizia la cosidetta “Banda delle mamme borseggiatrici bosniache” che sfruttava lo stato di gravidanza e la presenza di infanti per evitare il carcere”.