Ieri sono stato all’assemblea del PD a fare il mio dovere di delegato. Ho votato per eleggere Maurizio Martina segretario, e penso che questa sia una cosa buona perché abbiamo bisogno di un segretario (lo dovevamo fare subito in maggio) e perché Maurizio Martina è una persona seria e capace, è stato uno dei ministri migliori e può guidare bene il PD al congresso. Avrei voluto un congresso subito, e spero che la direzione acceleri, un congresso per parlare del PD che vogliamo, del PD che serve al Paese e all’Europa: facciamolo più in fretta e bene possibile. Oggi in politica e nella relazione con la gente contano i contenuti, i tempi e le scelte. Ecco: muoviamoci. E le analisi sulla sconfitta? Bisogna sempre farle, ma non 4 mesi dopo e per parlarsi (accusarsi) addosso, ma per dire dove vogliamo andare. Io farò la mia parte, con il mio lavoro quotidiano di amministratore e con le idee. Andiamo avanti.
Questo il documento approvato dall’assemblea sul percorso dei prossimi mesi.
“L’esito del voto del 4 marzo e delle elezioni amministrative impongono al Partito Democratico un profondo lavoro di ripensamento e rinnovamento per il suo rilancio. Lavoriamo a una nuova stagione che metta al centro del nostro impegno la lotta alle diseguaglianze, lo sviluppo sostenibile e la rigenerazione della vita democratica. Una stagione capace di mobilitare, coinvolgere e rendere protagoniste le tante energie democratiche, civiche, progressiste ed europeiste, che si oppongono alla destra, all’attuale governo, che vogliono reagire al preoccupante corso degli eventi in Italia e in Europa.
Occorre aprire una fase nuova del nostro partito per la ricostruzione di un campo di centrosinistra, in grado di proporre un progetto per l’Italia e per gli italiani; una prospettiva forte per il futuro, in grado di affermare per vie nuove i principi di una società equa, aperta, inclusiva e solidale a cui ispiriamo ancora il nostro impegno. Vogliamo lavorare dall’opposizione all’alternativa di governo. E contribuire anche così a salvare l’orizzonte europeo, che necessita di una riforma profonda per scongiurare il rischio di consegnarsi ai nazionalismi e ai populismi. Intendiamo corrispondere a questo compito prima di tutto aprendo e rinnovando il Pd.
Per queste ragioni l’Assemblea nazionale: – avvia il percorso congressuale straordinario, i cui passaggi conclusivi verranno definiti dall’assemblea entro fine anno, in vista delle elezioni europee 2019. – dà mandato alla Direzione nazionale di approvare il regolamento base per i congressi territoriali, i tempi e le modalità con cui saranno chiamati a congresso i Circoli, le Federazione e i Regionali che hanno terminato il proprio mandato o comunque che siano stati commissariati. – dà mandato al segretario di istituire una Commissione nazionale sul rinnovamento del progetto e della forma organizzativa, verificando anche le possibili innovazioni statutarie utili ai fini del percorso congressuale e di riprogettazione; – promuove per ottobre a Milano il Forum nazionale per l’Italia, come grande appuntamento di ascolto e confronto del Partito democratico con il coinvolgimento delle nostre esperienze territoriali, dei circoli e degli amministratori locali, delle forze del centrosinistra, della società italiana nelle sue articolazioni culturali, sociali, economiche, associative, di genere e generazionali interessate a lavorare insieme per il Paese costruendo l’alternativa al governo gialloverde verso i prossimi cruciali appuntamenti elettorali”.