Meno chiacchiere, più Granelli: è all’insegna del fare, ma soprattutto delle sfide che si prospettano per il futuro di Milano, la campagna con cui presenterò la mia candidatura alle elezioni del 3 ottobre, nella lista del PD, a sostegno del Sindaco Beppe Sala.
Oggi la nostra città incarna un ruolo di guida per l’Italia, fiore all’occhiello anche in Europa per la sua capacità di creare lavoro, innovazione, reinventarsi, fare arte, cultura, ideare una nuova mobilità e realizzare numerose aree verdi nonostante la densità cittadina. La pandemia ci ha posto delle sfide chiare: ripartire da Milano non lasciando indietro nessuno. Sono stati anni impegnativi ma anche ricchi di soddisfazione, l’obiettivo adesso è non fermarci e proseguire e migliorare quanto fatto. Ecco i 4 punti fondamentali del mio programma, che mette al centro Milano e le sue persone.
1) Lavoro e cura
I cantieri migliorano Milano e danno lavoro: metro, strade, case a prezzi accessibili. Milano comunità accogliente per tutti: a ciascuno un aiuto da Comune e Volontariato, perché nessuno rimanga solo, a partire da casa, lavoro, salute.
Per superare la pandemia Milano deve riscoprire il suo essere comunità, che cura e accoglie ciascuno. Serve rinforzare la capacità di comprendere i bisogni e fornire risposte, a partire dai bisogni primari di salute, lavoro e casa. La rete migliore per le risposte è quella di comunità: Comune, Volontariato e Terzo settore, insieme, alleati, per essere di più una città che cura, una comunità che non lascia solo nessuno. Fondamentale aumentare le opportunità di lavoro, perché chi lo perde non sia lasciato solo e perché si creino nuovi posti. Meno chiacchiere e più cantieri e posti di lavoro. L’Europa ha messo a disposizione molte risorse, Milano in questi mesi ha presentato progetti importanti che sono in fase di finanziamento: la qualità dei progetti e l’affidabilità dimostrata in questi anni aiuta a portare risorse: solo negli ultimi 5 anni nei trasporti Milano ha ricevuto più di 2 miliardi di €. Bisogna essere capaci di trasformare queste risorse in cantieri nei trasporti e strade, nell’energia, nella manutenzione degli stabili. Già oggi in città ci sono tanti cantieri, alcuni appena conclusi altri in corso, altri in partenza. Per metropolitane e metrotranvie come la M4 e la metrotranvia quartiere Adriano. Per la casa con 3.500 appartamenti delle case popolari ristrutturati in 3 anni. Le strutture comunali per la cultura e l’aggregazione come le biblioteche di Baggio, di Crescenzago, di Calvairate, il teatro Lirico in centro e il Ringhiera in via Boifava, la nuova anagrafe, CAM e biblioteca in via S. Paolino. La riqualificazione di strade e piazze come piazza S. Luigi al Corvetto, gli incroci via Brunacci con via Torricelli e di via Tabacchi a San Gottardo, piazza Daini alla Bicocca, rotonda S. Faustino via Trentacoste e rotonda via Ortica con cavalcavia Buccari all’Ortica, rotonda via De Sica via Piccoli a Quinto Romano, incrocio Romero-Cusago a Baggio, via Rovereto a NOLo, piazza Ambrosoli, via Quarenghi al Gallaratese, piazza Belloveso a Niguarda, corso Sempione, via Recoaro al Giambellino, via Rogoredo e Monte Peralba a Rogoredo, via Gola in zona Navigli, piazza Artigianato al Forlanini. Le ciclabili come via Legioni Romane – Berna – Zurigo, alzaia Naviglio pavese, via Monte Rosa, cavalcavia Bussa; ma anche il potenziamento dell’illuminazione in viale Ungheria, al parco Verga, al parco Pertini, al parco Andrea Campagna, ai giardini della Guastalla, a Villa Finzi, a Villa Litta. E infine 30 nuove case dell’acqua nei quartieri. È necessario spendere bene questi soldi, bene e in fretta: lo sviluppo di Milano e delle sue infrastrutture deve avvenire nel segno dell’efficienza, della sobrietà, a vantaggio di tutti e non di qualcuno. Soprattutto deve avvenire nel segno del lavoro. Di tutti. Si stima che i progetti presentati da Milano al Governo per i fondi dell’Europa portino dal 2022 al 2026 18.000 unità lavorative per anno.
2) Mobilità
Più metropolitane, più bici con le ciclabili, tanto sharing e parcheggi in struttura per liberare le strade dal traffico.
Progettare e costruire una mobilità efficace, interconnessa, accessibile e green, vuol dire progettare e costruire la Milano di oggi e di domani, con una mobilità capace di sconfiggere il traffico in maniera sostenibile, con un nuovo equilibrio fra i diversi modi di muoversi: mezzi pubblici, sharing, bici, moto, auto. Meno chiacchere e più km di metropolitane, km di ciclabili, sharing. E un unico e moderno sistema tariffario, a partire dalla rivoluzione del 2019 quando abbiamo introdotto la carta di credito per pagare la metro e realizzato un unico sistema per 4 milioni di cittadini, con sconti per giovani, anziani, famiglie con minori e persone in difficoltà economica e per la prima volta mezzi pubblici gratis fino a 14 anni. Nel 2021 rispetto al 2019 sono raddoppiati i milanesi che si spostano abitualmente in bicicletta: in alcune vie la bicicletta rappresenta il 25% dei mezzi circolanti. Servono infrastrutture, da progettare, finanziare e realizzare. Non chiacchiere ma azioni concrete. Più metropolitane e metrotranvie libere dal traffico, con 70 km in più da qui al 2030 (M1 Monza – Cinisello Balsamo, metrotranvia da Precotto a Adriano e M2 Gobba, metrotranvia Milano – Desio – Seregno, metrotranvia Milano – Limbiate, metrotranvia Forlanini – Rogoredo, M4, M1 Baggio – Olmi, M5 Monza e Brianza). Più percorsi sicuri per le biciclette e zone 30: da 220 a 290 km in 12 mesi 2020-2021 e altri 100 nei prossimi due anni da fine 2021 al 2023, completando le due circonvallazioni dei navigli e della 90-91 e 15 radiali centro-periferia. E poi parcheggi di interscambio e per residenti in città, diminuendo lo spazio di piazze e strade occupato dalla sosta.
3) Ambiente
Trasporto pubblico tutto elettrico, zero caldaie a gasolio, più alberi, senza più paura delle esondazioni.
Milano sarà la prima città europea con un trasporto pubblico completamente elettrico entro il 2030.: oggi siamo al 70%, e abbiamo iniziato con 130 bus elettrici in strada ogni giorno già oggi con la 50, l’84, la 60, …(Mea chiedi ad ATM le linee dove oggi vanno i bus elettrici) e i depositi di Sarca e Giambellino dove stiamo togliendo alcuni serbatoi di gasolio per mettere colonnine elettriche. Continueremo ad aiutare cittadini e imprese che rottamano i loro vecchi mezzi inquinanti, andando oltre ai quasi 10 milioni di € già erogati nel 2020 e 2021, ma anche moltiplicare le colonnine di ricarica elettrica per i privati in tutta la città. Abbiamo tolto il gasolio dagli edifici comunali (uffici, servizi e case popolari del Comune) e chiediamo a tutti di farlo entro il 1 ottobre 2022, per Regolamento. E ora stiamo progettando la riqualificazione energetica di tutte le nostre case popolari, con soldi dell’Europa e nostri, per aiutare gli inquilini a spendere e inquinare di meno. Ma serve più verde e per questo abbiamo un piano in corso per piantare in città 220.000 alberi, non solo nei grandi parchi, ma nelle piazze e vie di quartiere, come via Rovereto, piazza S. Luigi, piazza Ambrosoli, via Brunacci-Torricelli. Così Milano cambia il suo volto, con le 34 piazze e strade tattiche realizzate in meno di 3 anni e le programmazioni decennali approvate dal Consiglio Comunale: il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, il Piano Aria Clima, il Piano di Governo del Territorio., Sono linee guida, visione, progetti concreti per più pedonalità, verde, ciclabilità e spazi di vita nei tantissimi centri dei quartieri. Ma vogliamo anche tutelare la città dagli allagamenti, perché 116 esondazioni in 45 anni sono troppe: stiamo costruendo le vasche contro le esondazioni, potenziando tutti gli impianti delle acque nei sottopassi, e un piano straordinario sui tombini stradali.
4) Milano città da vivere
Strade, incroci e passaggi pedonali sempre più sicuri e meno incidenti. Alberi, panchine, spazi gioco in ogni piazza e quartiere.
Quasi 8.000 incidenti stradali in un anno, 10.000 feriti, di cui 1.400 pedoni investiti e quasi 1.000 ciclisti, 30 morti: non è la città che vogliamo. Strade e piazze di Milano vanno ridisegnate con zone 30, passaggi pedonali protetti, marciapiedi più ampi e sicuri, regole più efficaci, e soprattutto maggiore attenzione e prudenza da parte di ciascuno. Una visione per la città, da declinare in ogni quartiere. Negli ultimi 50 anni le nostre piazze e strade si sono trasformate in parcheggi. Ora con più metropolitane e mezzi pubblici e più biciclette e più sharing, avremo meno auto, e con più parcheggi in struttura avremo più spazio da vivere. L’obiettivo di una “città a 15 minuti” significa pensare strade e piazze come luoghi dove vivere, incontrarsi, accedere ai servizi, ai negozi di vicinato, a scuole, biblioteche, centri sportivi, chiese. Significa prendersi cura delle nostre 4 mila strade e piazze (abbiamo raddoppiato le risorse annuali per la manutenzione ma occorre continuare). Non chiacchiere ma zone 30, messa in sicurezza incroci e attraversamenti con microprogetti nei quartieri: dal 2019 abbiamo realizzato 34 piazze e strade tattiche, con la sperimentazione di cambiamenti, e realizzato modifiche stradali in 50 località della città. E abbiamo in programma di raddoppiare le zone 30, dai 10,5 kmq di fine 2018 ai 24,7 kmq del 2022: NOLO-Padova-Palmanova, QT8, Mecenate-Salomone, San Gottardo, Quarto Oggiaro, Rogoredo – Santa Giulia, Isola, Giambellino, Vigentino, Bovisa, Baggio-Valsesia, Certosa, Bruzzano – Affori, Bicocca, Grigioni, Niguarda, Quinto Romano, Trenno. Più sicurezza stradale, più qualità della vita e salute, più accessibilità ai servizi, più attività commerciali di vicinato con più lavoro e sicurezza.
Il 3 ottobre, scrivi Marco Granelli!