2 giugno, Festa della Repubblica. È la nostra festa, festa della nostra comunità nazionale, festa dei valori fondativi del nostro convivere, scritti nella Costituzione e espressione delle culture fondative del nostro Paese. Festa delle Istituzioni che rappresentano la comunità, festa di quei cittadini speciali che sono tutti quelli che oltre a rispettare le regole si occupano di beni comuni per scelta come i volontari nelle 1000 forme esistenti.
Oggi sono stato con tanti sindaci in Prefettura e mi ha fatto piacere che il Prefetto abbia sottolineato il tema delle giovani generazioni, così sacrificate da questi due anni: la risposta che dobbiamo loro e il loro futuro di lavoro e formazione devono essere il nostro primo impegno, nel difficile percorso tra la crisi internazionale ed economica e la scommessa dei fondi per il rilancio del Paese.
Il momento è grave, ma se pensiamo a come la nostra comunità è stata capace di costruire la convivenza e lo sviluppo interpretando tra mille fatiche la Costituzione, allora possiamo dire di potercela fare, ma con il massimo impegno e rigore, come quello dei nostri padri che hanno fatto la Resistenza, fondato la Repubblica, scritto la Costituzione, costruito lo sviluppo. Per questo ho fiducia nel futuro e per questo dico W la Repubblica.