Non so esattamente quale sia il mio personale Giorno della Memoria, quello della consapevolezza di quanto accadde. Forse quando finii di leggere “Se questo è un uomo” di Primo Levi e insieme quello in cui, da studente, tanti anni fa, per la prima volta mi fu raccontato dei campi di concentramento, della Shoah, delle leggi razziali e quindi della persecuzione degli Ebrei. Un abisso mi si aprì davanti. Ancora oggi restano senza risposta le domande su come sia stato possibile fare tanto male. Per questo il 27 gennaio ha un significato collettivo così importante per tutti noi. Ricordare e continuare a riflettere per trovare risposte e per non ricominciare. Fra i numerosi momenti di Memoria a Milano sarò presente alla Run for Mem.
Giornata della Memoria: il dolore stimola le nostre coscienze
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