Su Il Giorno di oggi (3 ottobre 2015) il Presidente di ALER dà la sua ricetta su Milano, dicendo che ci vuole più sicurezza e che bisogna affrontare il disagio sociale. Opinione rispettabile. Intanto io aspetto dei fatti da chi come lui governa ALER. Ad esempio in risposta alle lettere che i miei uffici gli hanno notificato il 24 settembre scorso a seguito di sopralluoghi al quartiere ALER del Lorenteggio. Sopralluoghi che prima ho fatto personalmente con l’assessore Daniela Benelli e l’on. Emanuele Fiano, e che poi nelle cantine e nei solai di via Lorenteggio 179 e 181, via Segnari 4, 6, 8, 10, via degli Apuli 4, via Odazio 6 e 8, ha fatto la Asl. Al Presidente ALER abbiamo fatto richieste elementari, di buona gestione per dare ai cittadini più dignità, meno degrado e più sicurezza: togliere gli ammassi di rifiuti urbani e ingombranti (armadi, frigoriferi, bici, motorini, macerie, rifiuti organici…) che intasano cantine e solai; ripristinare le serrature dei portoni per chiudere gli accessi alle scale e alle cantine, di sistemare gli impianti fognari che hanno rigurgiti, quelli elettrici con fili penzolanti. E’ un invito, non un’ordinanza. Noi la nostra parte anche nelle case di ALER la stiamo facendo. Per la prima volta in Italia dal dicembre 2014 abbiamo messo a disposizione un operatore sociale per 365 giorni all’anno e per 24 ore al giorno per accompagnare gli ispettori dell’ALER e le Forze di Polizia negli sgomberi e accogliere immediatamente in strutture comunali di emergenza (Centri di emergenza sociale) le famiglie con minori che vengono allontanate perché occupanti abusivi. Dall’inizio del 2015 sono più di 300 le persone accolte e tolte dagli alloggi occupati abusivamente: oggi, per esempio, nel Centro di via Barzaghi ne sono state accolte 55. Un servizio chiesto dalle Forze di Polizia e da ALER per migliorare l’efficacia degli sgomberi: in precedenza se ad occupare era una famiglia con minori, e senza soluzione di emergenza se non la strada, l’appartamento occupato abusivamente non veniva liberato. Oggi si è passati dal 35% di allontanamenti effettivi degli anni precedenti al 75% del 2015. Ma il servizio non lo paga ALER, lo paga il Comune di Milano. E poi vogliamo come Comune aiutare gli abitanti dei quartieri ALER. Per questo ad esempio nel quartiere ALER di via Salomone, in zona 4, abbiamo finanziato un progetto triennale (dal 2012) per più di 300 mila euro per creare attività con gli inquilini e aiutare a vivere meglio nel quartiere, insieme alle associazioni del quartiere.
Al Lorenteggio da mesi stiamo cercando di dare soluzione ai problemi della raccolta dei rifiuti per contrastare l’infestazione dei topi, con un potenziamento a spese del Comune dell’attività dell’AMSA del 30%, e ora insieme ad ALER stiamo pensando a come fare piazzuole per la raccolta rifiuti lavabili e meglio gestibili, e a come togliere le trenta carcasse di auto trovate nel quartiere, che purtroppo non ha nessuna recinzione, e come fare la disinfestazione e deforestazione dell’area limitrofa al quartiere (sempre di ALER), piena di tane di topi.
Per la Sicurezza stiamo cercando di fare di più, anche a partire dalle case popolari dove , grazie a un accordo con la Prefettura, abbiamo ormai un numero di sgomberi all’anno superiore a quello degli anni 2008-2010. E non solo: proprio in questi giorni stiamo portando nell’asse commerciale di via Lorenteggio e di via Giambellino l’Unità reati predatori della Polizia Locale, quella che arresta gli scippatori collaborando con i commercianti.
Caro presidente di ALER, meno parole e più fatti, e magari nei quartieri ALER proviamo a collaborare di più: ma serve che ALER faccia la propria parte e qualche risorsa la metta, e non lasci il lavoro a tutti gli altri: Comune, Terzo settore e cittadini.