Ottima iniziativa del PD lombardo “La salute è un diritto”: due giorni di lavoro, con più di 100 interventi di ascolto di operatori, esperti, interlocutori, insieme ai consiglieri regionali del PD a partire da Majorino, Borghetti, Delbono, Rozza, Bocci. E così è stata presentata una proposta di legge sulla Salute in Lombardia, per cambiare, e il PD nazionale da lunedì farà una campagna perché il Governo metta più risorse per la salute e per le assunzioni necessarie.
Lo scandalo delle liste di attesa è l’esempio più lampante di un fallimento. Ma è emerso con forza che oggi bisogna lavorare per una salute che ha bisogno di servizi di territorio, di prevenzione, di capacità di aumentare la consapevolezza nelle persone che la salute è collegata ai nostri comportamenti su come ci alimentiamo, come ci muoviamo, come facciamo prevenzione. E dobbiamo fare in modo che sia un diritto di tutti.
Bene il riferimento a Tina Anselmi, per ricordare quali sono le basi imprescindibili del sistema pubblico universale della salute come diritto per tutti. E l’intervento di Rosy Bindi ci ha ricordato che nei sistemi sanitari in Italia si è oscillato in due direzioni: noi dobbiamo stare nella concezione di salute diritto universale per tutti, nei principi, nelle regole e nei territori, come hanno ribadito i nostri Sindaci come Gori e Sala.
E mi ha fatto piacere l’intervento di Maria Grazia Campese che ha richiamato l’importanza dell’integrazione sociosanitaria, il rapporto con il Terzo settore e l’emergenza educativa giovanile e della salute mentale. Temi che ancor di più dopo il covid sono dirimenti se vogliamo far aumentare la coesione sociale e la salute di tutti.