Piera e Alberto Rovelli sono in cielo, insieme. Li ha portati via il covid. Anche in ospedale sono stati insieme, come sempre hanno vissuto, una vita di amore tra loro e per tutti, sono stati dono per la comunità cristiana di Bruzzano, per il VSP e la fondazione Aquilone, per tutto il quartiere, e per la nostra città: questa la loro storia, e sono certo che continueranno così lassù ad essere attenti, generosi, instancabilmente operosi.
Una vita e una testimonianza di fede, la fede cristiana su cui hanno basato la loro esistenza, quella fede che costruisce la casa sulla roccia, che traspare dai fatti, dalla vita, dalla gioia di ogni giorno. Ci hanno insegnato tanto, e non solo con le parole, ma con i fatti, con il modo di vivere. La Piera l’ho conosciuta a fine anni 70, e in particolare nel 1980 quando rispondendo all’invito del cardinale Martini anche a Bruzzano abbiamo iniziato a conoscere di più e accogliere le famiglie con disabilità, e dai primi incontri è nato un mondo di storie, affetti, relazioni, servizi. E lei è stata l’anima, il coordinatore, il costruttore di questa storia, con il suo modo concreto e premuroso di agire, dalle piccole cose quotidiane, alle grandi, alla grande capacità di guardare lontano, di innovare, con coraggio e passione.
Ricordo la scelta delle prime vacanze insieme al mare con le persone disabili, una scelta di coraggio, che lei ha compiuto decisa, ha costruito, ha accompagnato e curato. E tutto questo con una capacità di relazione personale, di gratitudine immensa. Ed è sempre stata anche un dono al quartiere, dal tempo della riforma della scuola negli anni 70 quando i genitori entravano per la prima volta a scuola nei consigli, e poi sempre con una preoccupazione per il quartiere e la città, e tante volte abbiamo parlato dell’impegno politico e delle mie scelte di stare nelle istituzioni. Devo tantissimo a lei, e spero che possa ancora vegliare su tutti noi, con il suo amore e la sua premurosa generosità. Grazie Piera, grazie Alberto per quanto ci avete donato e insegnato, continuate a farlo