Marco Granelli

Polizia Locale: continua l’attività in strada contro la lotta alla criminalità

Polizia Locale in strada per bloccare scippi e spaccio, nei quartieri come in centro. In 15 giorni sono 17 le persone arrestate per scippi in zona Navigli (Darsena e piazza Porta Genova), piazza Tricolore, piazza Mercanti, piazza Duomo, via San Pietro all’Orto, piazza Liberty, corso Venezia; ma anche per spaccio in Corvetto piazza Gabrio Rosa e in piazzale Maciachini.

Contro il piccolo spaccio che crea degrado gli agenti fanno spesso controlli in diverse località, anche con i cani e questa volta in Corvetto e Maciachini hanno arrestato e sequestrato.

Contro i reati predatori in strada, cioè gli scippi nelle zone di movida come Navigli, oppure in centro attorno al Duomo tra piazza Mercanti, corso Vittorio Emanuele e fino a corso Venezia, cogliendo in flagranza furti di borsetta a turisti seduti ai tavolini, oppure furto di portafoglio in alcuni negozi di abbigliamento intenti a fare acquisti.

Ma anche un arresto per furto di due bicilette, effettuato tranciando la catena che le legava alle rastrelliere in piazza Tricolore, un uomo trovato anche in possesso di cocaina e due carte di credito probabilmente rubate. Grazie alle nuove assunzioni di agenti e ufficiali di Polizia Locale (più di 500 dal 2022 ad oggi), il Comune di Milano sta cercando di prevenire e bloccare scippi e furti, affiancando il grande lavoro quotidiano di Polizia e Carabinieri.

Ma oggi abbiamo una priorità e urgenza: abbiamo bisogno che lo Stato e il Governo intervengano per fare in modo che queste persone scontino la pena e cambino, e cioè non tornino in strada a delinquere, altrimenti è tutto inutile: servono assunzioni in Polizia penitenziaria, più educatori nei carceri soprattutto quelli minorili, sostegno ai progetti per il lavoro dentro e fuori dal carcere, così che chi è arrestato possa scontare la pena, imparare un lavoro e quando esce non ricominciare a delinquere.

E poi bisogna fare in modo che le persone straniere non regolari che commettono reati siano espulse, e per questo servono accordi con i paesi soprattutto Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, per effettuare i rimpatri, non buttare soldi per fare campi in Albania, che agiscono in generale sugli immigrati e non su chi commette reati: questi noi dobbiamo espellere, non chi lavora onestamente, per evitare che le città e Polizia e Carabinieri continuino ad averli in strada, nonostante li arrestino.