Più trasporto pubblico, più qualità, più elettrico, questa la realtà a Milano, con l’obiettivo di fare ancora meglio, perché ci crediamo da tempo, non da oggi, in campagna elettorale. Ma il candidato sindaco della destra per Milano chiede che Milano aumenti e migliori il trasporto pubblico, perché così è insufficiente, e si lamenta. Ma si dimentica o non conosce (usa il trasporto pubblico? Io sempre tutti i giorni). Molte delle cose che propone sono già realtà e su altre stimo lavorando, nonostante il covid. A Milano il trasporto pubblico è cresciuto più del 10% con più di 13 milioni di km*vetture percorsi ogni anno, il servizio della metropolitana è stato anticipato alle 5.30 del mattino e di notte funzionano sempre le sostitutive potenziate.
Nel 2019 abbiamo fatto una riforma storica, che per la prima volta ha permesso di avere un sistema tariffario unico per tutta Milano, Città metropolitana di Milano e provincia di Monza e Brianza, 4 milioni di cittadini, bus, metropolitane, tram, filobus, treni suburbani e regionali: gratuità fino a 14 anni, a Milano abbonamenti scontati per giovani fino a 27 anni e con ISEE 28.000€ fino a 30 anni, abbonamenti scontati per anziani in tutto il territorio, biglietto uguale alla città per Rho fiera, Assago M2, Sesto FS, 2€ anziché 2,50€, abbonamenti scontati dell’85% per disoccupati e famiglie povere, risparmio annuale di 229€ cioè il 21% per una famiglia tipo di due adulti e un figlio studente. E poi abbonamenti integrati ATM e bike sharing, pagamenti con carte di credito su tutte le metropolitane e ora anche su alcune linee di superficie. E la tessera unica integrata è in fase di realizzazione. E tutto questo nonostante Regione Lombardia abbia tagliato gli anni scorsi i finanziamenti per il trasporto pubblico nell’area metropolitana milanese di 17 milioni di €, e nel 2020 di altri 3 milioni di €, proprio dove c’è più bisogno e dove i cittadini contribuiscono al costo del servizio per il 50%, mentre nel resto della Regione solo per un terzo. E per fare questa riforma abbiamo dovuto aspettare un anno per essere autorizzati da Regione Lombardia, che diceva che avevamo troppa fretta, e ancora, ad oggi, siamo gli unici in Lombardia con un sistema così, previsto per legge dal 2014. C’è ancora molto da fare e lo faremo, nonostante il covid abbia dimezzato gli introiti da biglietti, con un ammanco per il Comune di Milano di almeno 300 milioni nel 2020.
E nonostante questo abbiamo aumentato i mezzi in periferia, con un programma che si è dispiegato tra il 2018 e il 2021 con potenziamenti in circa 15 linee nei quartieri di periferia (35, 63, 39, 45 nei quartieri di Baggio, Muggiano, Trenno, Forlanini, Acquabella, Lambrate, Porretta, Certosa, Cascina Merlata, ….) e ancora lo scorso maggio 2021 abbiamo prolungato due linee nei quartieri nord di Milano (la 35 e la 41, nei quartieri Bovisasca, Comasina, Affori, Bruzzano e Niguarda) e ad inizio settembre potenzieremo ancora. Ed infine la scelta dell’elettrico con oggi, unica città d’Italia e tra le poche in Europa con 130 bus elettrici in esercizio tutti i giorni e sistemi di ricarica in diversi depositi.