La sicurezza nelle città, anche Milano, ha cambiato scenario, sono molto diminuite le grandi rapine, gli omicidi, mentre preoccupano sempre più i reati di strada come gli scippi, lo spaccio di droga, e le violenze alle donne – ancora per la maggior parte in famiglia -. Le grandi città che attraggono persone, offrono lavoro e risorse, e sono su questo più colpite. Serve maggiore controllo del territorio e prevenzione ed è fondamentale che alla chiamata del 112 l’intervento sia sempre più efficace e tempestivo.
Milano ha chiesto allo Stato, che ha la competenza in materia di sicurezza di non lasciare sole le città, di portare in città 500 poliziotti e carabinieri in più, al netto di quelli che vanno in pensione, e tanti ne sono arrivati quindi dobbiamo continuare. E Milano vuole aumentare di 500 unità la Polizia Locale, al netto dei pensionamenti. E lo stiamo facendo: nel 2022 abbiamo assunto 230 vigili a fronte dei 108 che sono andati in pensione, e continueremo cosi.
Chiediamo anche che il Governo dia alla Polizia Locale accesso allo SDI, il sistema per avere informazioni sui precedenti e carichi pendenti delle persone, perché per collaborare bisogna avere strumenti adeguati. Per il controllo del territorio servono più telecamere e le stiamo mettendo, ora è il turno di altre nuove 60 che saranno collocate in zona stazione centrale. Ma, e insisto, bisogna che lo Stato oltre a darci poliziotti e carabinieri, metta persone e risorse per l’esecuzione delle pene, per rendere efficace la giustizia, nel senso indicato dalla nostra Costituzione.
Oggi abbiamo troppe persone, soprattutto giovani e giovanissimi, anche minori, violenti che scippano e spacciano, e che continuano a stare in strada a delinquere e invece bisogna che smettano. Queste persone vanno seriamente e concretamente aiutate a cambiare. Significa investire sul carcere, con polizia penitenziaria e educatori, progetti di lavoro dentro e fuori dal carcere, pene e misure alternative, comunità penali per i minori, pagando il giusto gli educatori che lavorano con questi giovanissimi.
Quando questo avviene, e ci sono numerosi esempi, le recidive si abbattono drasticamente, e a questo la società deve lavorare con enormi vantaggi per tutti. E il terzo settore milanese e tanti progetti delle istituzioni pubbliche milanesi hanno attività eccellenti: sosteniamo e raddoppiamoli. Qualcuno, la destra, associa sempre gli immigrati ai delinquenti e ci vuole fare credere che gli stranieri siano tutti criminali. Non è così, la stragrande maggioranza di chi viene qui per scappare dalle guerre e dalla fame e cercare un lavoro, è gente onesta e lavoratrice, e per loro servono percorsi di ingresso regolari e non il fallimento della Legge Bossi-Fini, scritta dalle destre.
Ma gli stranieri che delinquono o che hanno comportamenti contro la sicurezza (anche la propria) devono essere tolti dalle strade, assicurati allo Stato con tutti gli strumenti che esistono, compreso, in estremo, il carcere, e tante altre misure previste dalla giustizia. Perché la vita di strada, le notti all’addiaccio, non sono la soluzione ma il totale fallimento, l’abbandono più o meno consapevole, complice, dello Stato. Gli stranieri che devono essere espulsi lo siano, ed è giusto avere strutture e azioni che permettano questo percorso, come i CPR, sempre nel rispetto della giustizia e dell’umanità. E sarò, sono, sempre il primo che chiede che siano gestiti bene.