Ieri ho avuto l’onore di rappresentare i Comuni italiani come ANCI all’audizione alla Commissione trasporti della Camera dei Deputati sul tema del trasporto pubblico per la riapertura delle scuole a settembre e la ripresa delle attività. Come Comuni abbiamo sostenuto che è fondamentale garantire l’apertura al 100% delle scuole e la ripresa delle lezioni in Università almeno al 50%. E’ un dovere delle istituzioni nei confronti delle giovani generazioni. I Comuni capoluogo stanno partecipando da luglio ai tavoli coordinati dai Prefetti per organizzare settembre. È necessario confermare la possibile capienza di bus, tram e metropolitane fino all’80% e questo in base a quanto deciso dagli esperti del CTS, mantenendo l’obbligo della mascherina e visto il tempo medio di presenza sui mezzi che è di mezz’ora. Le indagini svolte anche da ATS Milano hanno chiarito che non vi è stato sui bus o metropolitane una emergenza di contagi, il rischio è al pari delle altre situazioni: questo dicono i dati scientifici. E’ necessaria però la massima attenzione per rispettare la capienza e le norme.
Per questo con i soldi del Governo si stanno organizzando i potenziamenti dei mezzi, utilizzando anche bus gran turismo per permettere di avere una capienza maggiore, di circa il 10%, con potenziamenti delle linee e bus-navetta dedicati. E’ fondamentale però diversificare: orari e modalità di spostamento. Gli orari: se tutti ci muoviamo al mattino dalle 8 alle 9 il sistema non regge; se invece, come sperimentato anche a Milano, si suddividono accessi a scuola e al lavoro anche prima delle 8 e dopo le 9, il sistema regge. Se tutti facciamo uno sforzo, viviamo meglio tutti. Ma anche diversificare i mezzi, e cioè più biciclette, più sharing, e i comuni stanno realizzando sempre più chilometri di ciclabili e spazi di sosta per le bici: così in tanti potranno usare la bici. A Milano abbiamo dato rastrelliere per bici a più di 50 scuole. Ma non solo: abbiamo chiesto al Parlamento di ampliare l’uso dei buoni taxi con lo sconto del 50%, mettendoli a disposizione di tutti nell’ora di punta, e in particolare ai mobility manager delle imprese e delle scuole, per distribuirli ai dipendenti. ANCI ha mandato un testo al Ministero e ai Parlamentari, ma bisogna fare in fretta a tramutarlo in legge.
E infine, è bene che con le risorse del PNRR si realizzeranno nelle grandi città metropolitane e metrotranvie, solo a Milano 70 km in più da oggi al 2030, già finanziati. Ma bisogna anche pensare alle risorse necessarie per farle funzionare: il fondo nazionale del trasporto, va aumentato almeno di un miliardo, strutturalmente, e l’aumento va dato a quei territori che stanno aumentando il servizio e stanno facendo buone politiche tariffarie. E abbiamo chiesto al Parlamento che le aree metropolitane ricevano queste risorse direttamente, non attraverso il riparto regionale. Altrimenti finisce come qui in Lombardia: nella suddivisione dei soldi di Roma effettuata da Regione Lombardia, tutte le provincie hanno avuto leggeri aumenti, mentre il territorio omogeneo di Milano e Monza ha avuto i tagli delle risorse per far funzionare il trasporto pubblico. Proprio il territorio che ha più aumentato il servizio, che ha fatto la riforma integrata tariffaria e ricava di più dai biglietti, subisce i tagli. Ecco, questo paradosso va superato: i soldi dove c’è più bisogno, e direttamente, per combattere inquinamento e traffico.