Ricorso famiglie infondato. Assessore Granelli: “Giudici confermano bontà nostra scelta: chiudere situazioni a rischio e offrire concrete alternative alle famiglie nel percorso d’integrazione”
Milano, 4 marzo 2016 – Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato dalle famiglie di via Idro con il quale si chiedeva di sospendere la chiusura del campo nomadi di via Idro decisa dal Comune di Milano.
I giudici della Quinta sezione, come già il Tar Lombardia aveva fatto lo scorso 17 dicembre, hanno ritenuto che, visti i rischi sulle aree occupate e considerate le soluzioni abitative messe preventivamente a disposizione dal Comune per tutte le famiglie autorizzate a dimorare in via Idro, non vi siano “sufficienti elementi di fondatezza” per il ricorso. Di conseguenza autorizza il Comune ad eseguire l’ordinanza.
“Questo pronunciamento – ha commentato l’assessore Marco Granelli (Sicurezza e Coesione sociale) – conferma ancora una volta la bontà della scelta del Comune di Milano, con le sue linee guida in tema di Rom, Sinti e Caminanti, di chiudere situazioni di rischio ambientale, sociale, igienico-sanitario di sicurezza urbana ma, al contempo, offrendo concrete e adeguate alternative alle persone e soprattutto alle famiglie con minori”.
“In questo modo – ha precisato Granelli – esprimendo soddisfazione per l’ordinanza del Consiglio di Stato – i nuclei familiari sono aiutati nel processo di integrazione che necessariamente parte dalla frequenza scolastica dei minori, da un luogo dignitoso in cui abitare, da un processo di ricerca del lavoro per gli adulti, il tutto senza corsie preferenziali, ma nel contesto dei diritti e doveri di tutti”.
In tre anni il Comune ha così provveduto a chiudere tre campi nomadi che da 30 anni esistevano in città; tre dei sette che aveva ereditato dalla precedente amministrazione. In tre anni sono stati effettuati anche più di 600 sgomberi di occupazioni abusive su aree e in edifici abbandonati. Nello stesso tempo sono state 1.345 le persone accolte nelle strutture emergenziali e di accoglienza del Comune, di cui 558 minori. Un percorso che vede valorizzato anche il lavoro di operatori sociali e di enti del Terzo settore milanese, individuati attraverso bandi, che collaborano nel percorso di inclusione sociale.
“Crediamo che questa sia la strada giusta – ha concluso l’assessore -: togliere e contrastare il degrado e le criticità e le condizioni di segregazione e disagio, per costruire percorsi di integrazione, per il futuro delle famiglie rom e per il bene di tutti i cittadini milanesi”.
Nei prossimi giorni quindi le famiglie di via Idro saranno invitate ad uscire dal campo e trasferirsi nelle soluzioni individuate dal Comune, peraltro già da loro visitate. Immediatamente dopo si provvederà, in accordo con la Prefettura, ad allontanare chi non ha rispettato l’invito e a procedere al recupero dell’area di via Idro per pulirla e metterla in sicurezza.
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